Injector è un progetto Speed/Thrash Metal spagnolo formato a Murcia nel 2012.
Gli
Injector hanno debuttato con l'EP
"Harmony of Chaos" nel 2013, permettendo al gruppo di farsi conoscere nella scena underground spagnola. Successivamente, nel 2015, rilasciarono il loro primo album,
"Black Genesis", con cui consolidarono il loro sound contraddistinto da riffs potenti, velocità serrate e testi spazianti tra scenari apocalittici e fantascientifici.
Nel 2018 invece fu il turno del secondo album,
"Stone Prevails", e nel 2020 di
"Hunt of the Rawhead". Si ripresentano in questi giorni di fine 2024 con il loro quarto full-length:
"Endless Scorn", pubblicato grazie al patrocinio della
Art Gates Records.
Gli spagnoli si muovono su coordinate ampiamente ottantiane, con un sound che riesce a contenere in misura equilibrata gli elementi degli albori del Thrash dei primi
Anthrax,
Testament e
Metallica, ancora influenzati dallo Speed, a lavori ancor più propriamente Speed/Heavy come quelli di
Agent Steel e
Raven.
I riffs sono taglienti e talvolta richiamano alle raffinatezze di casa
Megadeth delle fasi più crude, bensì anche di quelle tendenti a ritmiche cadenzate, contraddistinte da tonalità Thrash/Heavy rockeggianti – a tal proposito, si presti attenzione a
"The Executioner's Song", assai affine all'era di
"Countdown to Extinction" (1992). Le linee vocali talvolta risultano sporche e malvagie, soprattutto quando, ovviamente, i ragazzi schiacciano l'acceleratore, bastonando nei denti chi vi si accosti (
"Path of the Wrathgod"). Tal altra limpide e piuttosto acute, deflagranti in chorus melodici, estremamente catchy, stile N.W.O.B.H.M.
Lame di rasoio che si incrociano in misura avvincente e adrenalinica, riproponendo – anche in termini di produzione – alla perfezione il sound a cui abbiamo ora fatto riferimento, con l'ambizione di risultare al contempo orecchiabili, melodici e brutali; inoltrandosi, infine, anche in alcuni semi blast beats.
È l'adrenalina ad assumere il ruolo di protagonista in
"Endless Scorn", affiancata da un carisma sopra le righe, rendendo entusiasmante i suoi circa 45 minuti di musica, inscritti nel solco di un genere che mai, effettivamente, potrà emigrare dal nostro cuore… E gli
Injector sono qui per ricordarcelo.
Forse vi è da segnalare un lieve calo qualitativo in alcune tracce della seconda metà della tracklist, come per esempio in
"Drag Me to the Void", bensì si tratta di piccolezze di poco conto.
Consigliatissimo per tutti gli amanti delle vecchie sonorità…
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?