È un ritorno senza grandi sorprese quello dei
DeWolff. Gli olandesi stanno via via affinando una formula che attinge a piene mani dai grandi del passato, dal gusto della Motown (
“In Love”) alla spavalderia dei Kinks (
“Natural Woman”), dall’epicità dei Led Zeppelin (
“Out On The Town”, “Ophelia”) alle sonorità solari della West Coast (
“Let’s Stay Together”, “Winner”).
E ancora, Quatermass (
“Hard To Make A Buck”), Beatles (
“Book Of Life”, con un gran lavoro di
Piso al pianoforte, sembra una
“Lady Madonna” più concitata), Eagles (
“Ships In The Night”), tutto condito con una sana dose di groove (
“Truce”), di blues acido (
“Fools & Horses”) e di fughe strumentali lunghe e sofferte (
“Snowbird”).
Una garanzia.
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