Jethro Tull - The Jethro Tull Christmas Album (Fresh Snow At Christmas)

Copertina SV

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2024
Durata:63 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. BIRTHDAY CARD AT CHRISTMAS
  2. HOLLY HERALD
  3. A CHRISTMAS SONG
  4. ANOTHER CHRISTMAS SONG
  5. GOD REST YE MERRY GENTLEMEN
  6. JACK FROST AND THE HOODED CROW
  7. LAST MAN AT THE PARTY
  8. WHEATHERCOCK
  9. PAVANE
  10. FIRST SNOW ON BROOKLYN
  11. GREENSLEEVED
  12. FIRE AT MIDNIGHT
  13. WE FIVE KINGS
  14. RING OUT, SOLSTICE BELLS
  15. BOURéE
  16. A WINTER SNOWSCAPE

Line up

  • Ian Anderson: vocals, flute, acoustic guitars, mandolin, piccolo, percussion
  • Martin Barre: electric guitar, acoustic guitar
  • Andy Giddings: keyboards, accordion, bass, organ
  • Doane Perry: drums, percussion (1, 4, 6, 8, 10, 12, 14)
  • Jonathan Noyce: bass (2, 5, 9, 11, 13, 15)
  • David Pegg: mandolin (3), bass guitar (4)
  • James Duncan: drums (2, 5, 9, 11, 13, 15), percussion (3)
  • Laszlo Bencker: arrangement (10)
  • Gábor Csonka: 1st violin (10)
  • Péter Szilágyi: 2nd violin (10)
  • Gyula Benkö: viola (10)
  • András Sturcz: cello (10)

Voto medio utenti

Ho un conto in sospeso con questo disco natalizio dei Jethro Tull, il “grande assente” nel libro che l’anno scorso ho dedicato agli holiday album.

Nel 1972 Ian Anderson incide una prima, polemica “Christmas Song” (qui riproposta) in cui mette a confronto il Natale dei ricchi e quello dei poveri, e sembrava che la cosa dovesse finire lì. Ma il futuro aveva altri progetti, come dimostrato da questo lavoro pubblicato nel 2003 e ristampato oggi, in versione deluxe, dalla InsideOut Music.

Riuscite rielaborazioni dei classici (“Holly Herald”, “God Rest Ye Merry Gentlemen”, “Pavane”, “Greensleeved”, “We Five Kings”) si alternano a brani - perlopiù già editi - in cui lo storico flautista la fa da padrone, dall’introduttiva “Birthday Card At Christmas” alla frizzante “Last Man At The Party”, passando per arrangiamenti in stile “Songs From The Wood” (penso alla già citata “A Christmas Song” o a “Fire At Midnight”) ed episodi ricercati che, alle mie orecchie, rievocano Mark Knopfler (“Another Christmas Song”, “First Snow On Brooklyn”).

Il rock emerge nelle buone “Jack Frost And The Hooded Crow” e “Wheathercock”, mentre l’epica “Ring Out, Solstice Bells” sfocia nell’immancabile “Bourée” e nell’intenso strumentale “A Winter Snowscape”, firmato dal chitarrista Martin Barre.

Il remix di Bruce Soord dei Pineapple Thief (evidentemente Steven Wilson era impegnato) è pulito e accurato, mentre i due concerti presso la storica chiesa di St. Bride nel cuore di Londra si lasciano ascoltare con piacere (anche se un supporto video, probabilmente, sarebbe stato più gradito).

Per un Natale sofisticato.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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