Una colata di lava è questo nuovo lavoro degli americani; un nuovo album colmo di rabbia.
Basta sentire la cadenzata “
Hat on a bed” dove il riffing è lurido, tagliente ed oscuro con delle vocals catramose e brevi scatti di velocità; la seguente “
Blood atonement blues” dopo un’introduzione pianistica eccola deflagrare in un pesantissimo blues con voce pulita, profonda e chitarre che pescano a piene mani dallo “swamp sound”.
Il quartetto californiano non è mai stato da canzoni solari e spensierate; porta sempre una cupezza nell’anima come in questo bel pezzo di granito intinto nella melodia soprattutto negli assoli.
La breve “
Desperation angel” è un up tempo grezzissimo, dove la voce rasposa e cruda è dietro il basso e la batteria con le chitarre che cuciono melodie scurissime.
Ah, dimenticavo, c’è anche una rilettura personale di un brano dei leggendari
Bad Brains; “
Give thanks and praises” inizia elefantiaca e pesante poi eccola prendere il largo in uno strano miscuglio sludge/hc; un ibrido feroce ed incazzato come non mai.
La conclusiva “
Kick out the chair” è un mid tempo solido con venature bluesy ma trattate in modo che taglino spesse come l’acciaio.
Questo ritorno discografico a distanza di tre anni dal precedente fa capire che i nostri non si sono affatto lasciati andare, anzi questo periodo post pandemico ce li ha riconsegnati ancora più motivati ed è un bel sentire credetemi.
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