È un (inaspettato) ritorno al metal neoclassico quello dell’instancabile
Alberto Rigoni, che con
“Nemesis Call” conferma l’indubbia competenza in materia.
L’enorme numero di ospiti - li trovate nella tracklist - impreziosisce brani dal gusto malmsteeniano del calibro di
“Rage Of Olympus” e
“Blade Of Despair”, mentre l’hard rock è alla base delle riuscite
“Paradox” e
“Poseidon”. Non manca ovviamente il prog, tributato in diversi episodi (tra gli altri
“Symposium” e
“Virgo”), ma è la ferocia di tracce come
“Haunting Reflections”, “Never Enough” e
“Shadows” a lasciare il segno.
Il rifframa moderno caratterizza
“Eternal Quest” e
“Crucible Chaos”, controbilanciando le tecnicamente sfidanti
“Out Of Control” e
“Burning”, giusto compromesso tra l’equilibrata
“Voices” e le fin eccessive
“Universe”, “Angry Again” e
“The Battle Is Over”.
Non il mio Rigoni preferito, ma il pollice alzato è d’obbligo.
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