La storica formazione statunitense Hirax, che, insieme a band come Suicidal Tendencies, D.R.I., Corrosion of Conformity, S.O.D., Nuclear Assault, ecc.ecc. – grazie ad album seminali come "Raging Violence" (1985) e "Hate, Fear and Power" (1986) – ha contribuito a gettare le basi del Crossover Thrash, dopo un silenzio discografico di circa 11 anni, si riaffaccia sul mercato in questi primi mesi del 2025 con il proprio sesto full-length, rilasciato tramite la Armageddon Label: "Faster than Death".

Se con il buon "Immortal Legacy" (2014) gli statunitensi, guidati dall'infaticabile Katon W. de Pena, ci avevano trasportato sul loro abituale territorio di cesura tra Thrash metal e Hardcore oltranzista, di certo non sono intenzionati a cambiare terra proprio adesso, dopo ben 41 anni di carriera. Tuttavia, rispetto ad "Immortal Legacy", "Faster than Death" propende più per una direzione Hardcore, apparendo la matrice Thrash meno marcata e strutturata, ricalcando, dunque, un po' le orme di "Hate, Fear and Power", dove comunque si inseriscono alcune melodie e vocals ai limiti dell'Heavy, richiamanti un po' al loro esordio discografico (fattore che "viene segnalato" anche dalla sua breve durata: nove brani spalmati su soli 21 minuti di musica).

Quello che ci troviamo tra le mani è un LP classicissimo, sia per quel che concerne i suoni, che per lo stile compositivo e l'attitudine: c'è voglia di spingere, di esagerare (perfino con dei proto-blast beats), e di alleggerire il tutto con una vena goliardica e "corale" fluente anche da qualche piccolo passaggio melodico… forse un tocco lenitivo per le ossa del collo che si romperanno sotto il palco.

Se fino ad ora gli Hirax non hanno saputo conquistare il vostro cuore, sicuramente non lo faranno con "Faster than Death"… In caso contrario, fatelo vostro che, a mio avviso, è un lavoro di un capello superiore al precedente…