I finlandesi Sepulchral Curse rilasciano, coadiuvati dal patrocinio della Dark Descent Records, in questi giorni di fine febbraio 2025, il loro terzo full-length: "Crimson Moon Evocations".

La proposta dei Sepulchral Curse prosegue – variando un po' i quantitativi – con la sua miscela eterogenea di Death metal che vede al suo interno elementi Black, Doom, Deathcore (niente di commerciale), melodie calde coesistenti con un'impostazione di base distaccata e gelida, e una tendenza al Brutal palesantesi soprattutto nella scelta del registro, estremamente baritonale e cavernoso, del growl di Kari Kankaanpää.
Forse, rispetto al precedente "Abhorrent Dimensions" (2023) qui si avanza su costruzioni più lente e tendenti al Doom, dove emerge di frequente un afflato romantico, in particolar modo in taluni solos e fraseggi di chitarra spiccatamente armonici – con echi simili ai Cult of Luna benché, ovviamente, più brutali, richiamando anche agli ultimi Ulcerate – e nelle linee vocali che, per quanto inintelligibili, assumono "coloriture" struggenti.
Gli ulteriori punti di riferimento che si potrebbero offrire per comprendere lo stile dei finnici sono Sulphur Aeon, Ulthar e Spectral Voice – scontato nominare gli Incantation nei frangenti più asfissianti, oscuri e cadenzati.

"Crimson Moon Evocations", complice la sua breve durata (39 minuti), scorre via con "grande agilità" nonostante i binari su cui si muova non siano di così facile percorribilità, tendendo, generalmente, a confluire in soluzioni compositive di difficile assimilazione per l'ascoltatore. E il fatto che i Sepulchral Curse riescano a far ciò lascia intravedere la loro classe.
A mio avviso, un passo avanti nel loro percorso di evoluzione artistica... Adesso, dovrebbero soltanto mettere più a fuoco gli obiettivi e trovare la scintilla, definitiva, in grado di rendere memorabile l'arte estrema di cui sono portatori.