Copertina 7

Info

Genere:Avantgarde
Anno di uscita:2025
Durata:35 min.
Etichetta:Unorthodox Emanations
Distribuzione:Avantgarde Music

Tracklist

  1. ECHOES FROM THE SPECTRAL VOID
  2. CESSATION OF TIME
  3. FRACTURING LIGHT
  4. THE SUBJUGATE
  5. PHASING THROUGH THE VEIL
  6. ADRIFT THE EXPANDING NOTHINGNESS

Line up

  • Cameron Boesch: Everything

Voto medio utenti

Ascolto difficile "The Subjugate" – rilasciato tramite la Unorthodox Emanations in questi giorni di fine febbraio 2025 – dallo statunitense Cameron Boesch, sulle cui sole spalle si regge il progetto Light Dweller, sesta release (5 full-length e 1 EP) spalmata su un arco temporale di soli 8 anni; il quale si muove su costruzioni Death metal dal taglio avanguardistico, con una forte predilezione per le dissonanze, e ornato da alcune rifiniture Black in grado conferire una certa eleganza all'insieme.
"The Subjugate" ci mostra una band dal tasso tecnico elevato e sovrana di un'arte estrema che assume coloriture pluristratificate, dove le atmosfere tipiche del Death possiedono tonalità vicine a quanto fatto dai Gorguts con "Obscura" (1998), ovvero con dissonanze e atonalità che si dispiegano lungo poliritmie ardue da seguire, su cui si inseriscono texture elettroniche Avantgarde – che non sfigurerebbero in una qualunque composizione di Electro music – e un tocco sinfonico, tra Brutal e Black, che potrebbe essere benissimo un figlio bastardo di Septicflesh e Fleshgod Apocalypse.
Ovviamente, inutile dirvi che per apprezzare un LP come "The Subjugate" si deve essere nel giusto mindset, oltreché, abituati a tali eterogeneità sonore, e ai risvolti parossistici del Technical di matrice estrema, altrimenti vi risulterebbe impossibile afferrarne il senso.
Come sempre affermo, ogni LP deve essere valutato per il suo grado di avvicinamento all'obbiettivo che si propone, e la conseguente categoria in cui ambisce a collocarsi.

Dunque, sintetizzando, possiamo concludere affermando che, se siete amanti di queste particolari cromie del Death metal, "The Subjugate" sia un'opera di indubbio spessore: tutti i suoi elementi si incastrano alla perfezione tra loro, in una costruzione complessivamente in grado di risultare gerarchicamente organizzata intorno a un centro, da cui tutto ciò che si dirama non lo priva della sua necessaria organicità.
Niente di nuovo in realtà… ma quel che si trova qui racchiuso è sicuramente ben realizzato.

Recensione a cura di DiX88

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