Copertina SV

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:46 min.

Tracklist

  1. WE RIDE THE CURENT
  2. TERMINATOR
  3. CYBERPUNK
  4. LIVING FAST, DIE YOUNG
  5. ANNIHILATION
  6. ROLLING DOWN THE ROAD
  7. PHD IN ROCK
  8. MY GUIDE
  9. RIPPER
  10. ARMAGEDDONS' NEAR
  11. 1984
  12. VIRTUAL REALITY
  13. COMPUTER GOD
  14. OUTRO

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Siamo giunti all’inevitabile.
Con sorpresa - non troppa in realtà – ma con disappunto, cosa vedo appena uscito? Un nuovo album dei Motorhead!
Ma attenzione, i Motorhead qui non c’entrano nulla, si tratta di un prodotto della famigerata AI , dal titolo Virtual Reality, creato da un certo (a) Mariangrzyb Illustration & Animation che vede un mix fra strumenti ( creati dal computer) e voce del buon Lemmy (anch’essa frutto della tecnologia, ovviamente), il tutto nello sforzo di “ricreare” il tipico muro di suono della leggendaria band inglese.
Ahime’ il risultato se dal punto di visto puramente tecnico è apprezzabile ( al netto di un suono delle chitarre lontane dal loro tipico sound e soprattutto del basso, lontanissimo dal suono ruggente e tonante dell’originale ), dal punto di vista emotivo è pari a zero. D’altronde per quanto questa invadente AI permetta miracoli tecnologici ( far cantare un morto ad esempio ), il tutto gira a vuoto, senza anima, senza sudore, senza attitudine che nel Metal sono molto più importanti della tecnica dei singoli musicisti.
Il guaio è che emotivamente parlando, per chi ha amato alla follia i Motorhead, la voglia di sentire della “loro nuova musica” è così forte da farmi passare sopra il pattume tecnologico della AI e sentire ancora la voce di un Lemmy cybernetico, i riff e il ritmo incalzante del sound della sua band, mi ha dato comunque un’emozione, non mi vergogno ad ammetterlo.
Il tutto è come muoversi su un nastro della catena di montaggio con canzoni che scorrono quasi senza fading, tra basi che ricordano “Ace Of Spades” (“We Ride The Current”), ritmi sostenuti ma anonimi, blues (“Cyberpunk”), brani rock'r'roll("Terminator"), speed-metal ("Living Fast, Die Hard") e altri tentativi di emulare i bei tempi andati, se questo sia un tentativo di raschiare il fondo del barile o invece un onesto omaggio alla memoria dell’ultimo grande rocker esistito lascio a voi il giudizio. Io un voto non riesco proprio a darlo.


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 mar 2025 alle 17:53

avevo ascoltato qualcosa di simile su youtube e l'avevo trovato davvero triste, ma non sapevo esistesse un vero e proprio album. preferisco ricordarmi Lemmy al Wacken con lo stage di bomber :D

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.