Con
"Diabolical Bloodlust", rilasciato in questi giorni di aprile 2025 sotto l'ala protettiva della
Purity Through Fire, i finlandesi
Flagg tagliano il fatidico traguardo del terzo full-length.
Il duo composto da
Flagg, e
Tyrant dei
Malum, attualmente al microfono anche con i grandissimi
Kalmankantaja (band DSBM di cui vi ho informato nella guida al Black metal in Finlandia), ci assalgono per circa 36 minuti con una delle declinazioni più gelide e violente della fiamma nera, ripescando un po' dalle varie sfumature della penisola scandinava, in particolar modo da quella svedese e norvegese. Nello specifico, siamo su sentieri simili a quelli esplorati da gruppi come i
Ragnarok degli episodi più duri, i
Taake di
"Nattestid ser porten vid" (1999) e i
Dark Funeral.
Otto strali di ghiaccio acuminati all'insegna del monocromatismo e della furia più iconoclasta e con un abuso del blast beat a tutto campo, ma in cui, comunque sia, si inseriscono taluni rallentamenti tra l'incalzante e l'atmosferico, con un uso intrigante e sinistro delle dissonanze; e un vento epico infuso tramite melodie minimali che si insinuano tra le asperità dei tremolo lancinanti di cui è cosparsa tutta l'opera. Tutto questo viene veicolato mediante una produzione cruda, benché dalla qualità sufficientemente elevata per rimanere al passo con i tempi ultimi.
"Diabolical Bloodlust" non può certo ambire allo stato di disco di culto, o aspirare a passare indenne lo scorrere del tempo: restando esso fin troppo ancorato agli schemi tradizionali, probabilmente presto ce lo scorderemo; altresì la convinzione, la potenza espressiva e il quantitativo di odio dei
Flagg sono realmente cosa di non poco conto. E a me questo basta e avanza.
Recensione a cura di
DiX88
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