"
Plague of Rats" è l'ennesima conferma dell'approccio compositivo ed esecutivo messo in campo, da trentacinque anni a questa parte, dai
Brainstorm. Senza andare a rivangare troppo il tempo andato e tutti e tredici i loro precedenti album, e limitandomi a guardare solo al più recente passato, ho trovato "
Plague of Rats" leggermente meno arioso di "Wall of Skulls" (2021) e in questo più vicino al precedente "Midnight Ghosts" (2018). Quel che è certo è che i
Brainstorm non hanno (
as usual) sconfessato la propria indole, mantenendo una coerenza e una qualità musicale incorrotte ed invidiabili.
E come sarebbe potuto essere diversamente quando ha dalla tua hai una line-up di siffatto spessore, eppure nell'occasione invece di partire con le (dovute) lodi alla prestazione di
Andy B. Franck, inizierò elogiando la coppia
Milan Loncaric e
Torsten Ihlenfeld, i due chitarristi che sono nella band sin dagli esordi (con loro il drummer
Dieter Bernert) e che sono i primattori delle dieci (undici nella Limit Edition che include una loro versione di "
Celebrate Youth" di Rick Springfield) canzoni che fanno parte dell'album. Infatti, dopo l'intro di ordinanza si parte con la ruvida "
Beyond Enemy Lines" e sin da qui il guitarwork di
Loncaric e
Ihlenfeld lascia il segno, sia nei riff sia in fase solista, ben sostenuti da una devastante sezione ritmica sempre in "prima linea", composta dal già citato
Bernert e dal nuovo bassista
Jim Ramses, e se poi ci aggiungiamo anche la "solita" prova spettacolare di un
Andy B. Franck in grado di stupire ogni volta che solo si avvicina ad un microfono, diventa impossibile non lasciarsi catturare dal maelstrom messo in musica dai
Brainstorm. Che sulla successiva "
Garuda (Eater of Snakes)" e più avanti con "
The Shepherd Girl (Gitagovinda)" vanno sul sicuro andando a rispolverare certe sonorità orientaleggianti che a suo tempo avevano già caratterizzato "Soul Temptation" (2003), intervallando questi due pezzi con l'energica e tagliente "
False Memories".
Inoltre, come già avvenuto per "Wall of Skulls", i
Brainstorm accolgono tra loro un paio di ospiti che accompagneranno
Franck dietro al microfono, e così su "
Your Soul that Lingers in Me" troviamo
Elina Siirala (dai Leaves' Eyes e Angel Nation), per un episodio dalle reminiscenze ottantiane ma non particolarmente memorabili e, infatti, gli preferisco il sound aggressivo, fresco e dinamico della trasheggiante "
Masquerade Conspiracy", con quel refrain melodico che esalta le qualità di
Franck, ma anche la ruvidezza di una "
From Hell" dove un po' a sorpresa fanno capolino l'ugola aspra ed il growling di
Alexander Krull (leader degli Atrocity e Leaves' Eyes).
Si torna poi su sentieri più consueti per i
Brainstorm, prima con "
The Dark of Night", dove trovano il perfetto equilibrio tra potenza e, con qul suo marcato velo di malinconia, contesto dove
Franck offre sempre il meglio di se, quindi con la cadenzata "
Crawling", brano che ci riporta nuovamente verso gli anni '80 e dove maggiormente si possono apprezzare le tastiere di
Michael "Miro" Rodenberg, ed infine con il mid-tempo "
Curtains Fall" che chiude l'album con una bella dose di Metal potente ed anthemico.
"
Plague of Rats" non porta novità e particolari sorprese nel sound dei
Brainstorm, ma ne conferma l'attuale ottimo stato di forma (testimoniato anche dal vivo l'anno scorso sul palco del Luppolo in Rock), e al sottoscritto va benissimo così.
It's flashing in memories through my mind
Metal.it
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