I
Crypts of Despair sono una extreme metal band di Kaunas, Lituania, attiva dal 2009. Dopo un periodo di inattività (2013-2016) sono tornati con una formazione a doppia voce, pubblicando due album:
"The Stench of the Earth" (2017) e
"All Light Swallowed" (2021), e adesso il terzo,
"We Belong in the Grave" (
Transcending Obscurity Records), è atteso per il 18 aprile 2025.
La matrice di riferimento dei
Crypts of Despair è sicuramente il Death metal ma, a mio avviso, è riduttivo e non propriamente opportuno congelarli in tale categoria.
I quattro lituani ci presentano uno stile che trova indubbiamente i suoi punti di appoggio in un'attitudine distaccata ed oscura, basato su un ampio utilizzo delle dissonanze, così come molte realtà estreme attuali dopo la rivoluzione effettuata da
Deathspell Omega e
Ulcerate, pur senza raggiungere le complessità e il parziale scardinamento della forma canzone operato dai due giganti in questione. Bensì restando su costruzioni più immediate e intelligibili dal forte background Old school Death metal e Brutal – con tanto di sporadici rantoli suini e sferzate Grind – tutto ciò veicolato tramite una produzione moderna che enfatizza un groove dalla coloritura 'core, richiamando, per certi versi, qualcosa che può aver a che vedere con gruppi come i
Dead Congregation e, in parte, nei frangenti più duri, i
Benighted. A quanto appena scritto, a mio avviso, va aggiunta quella giusta dose – che già si intuisce da ciò che abbiamo affermato – di componente avanguardista passante anche da taluni cambi di ritmo inusuali e scelte di tempo atipiche caratterizzate da un afflato disumanizzato in chiave quasi Industrial, sulla scia – seppur lontanamente – di
Meshuggah e
Fear Factory.
Se, generalmente, questo tipo di proposte dai tatti Avantgarde tendono a scadere in prolissità astruse ed intricate, ai limiti dell'inverosimile, e in scelte ritmiche codificate e meccanicistiche che poco hanno a che vedere con la vera musica (soprattutto via via che il sound si evolve di album in album), questo non è certo il caso dei lituani. Al contrario, forse, e mi duole dirlo, e quasi mi pare strano data la mia concezione del Metal, i
Crypts of Despair semplificano fin troppo la loro arte estrema, finendo per banalizzarla un po' – penso nel vano tentativo di rendere fruibile a un pubblico più ampio quella che, invece, dovrebbe essere una musica destinata alle élite.
A mio avviso un leggero passo indietro rispetto al suo illustre predecessore
"All Light Swallowed".
Recensione a cura di
DiX88
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?