Tornano i
Golem Of Gore con
"Ultimo Mondo Cane" (
Everlasting Spew Records), un lavoro che si muove con disinvoltura lungo le coordinate più ortodosse e fedeli del Goregrind. La band, attiva dal 2017 e nata dall’incontro tra
Riki (
Grumo) e
Davide (
Indecent Excision), affonda le radici in un suono crudo, sincero e senza compromessi, con influenze dichiarate che vanno dai
Regurgitate ai Last Days Of Humanity, fino ai Sublime Cadaveric Decomposition. Negli anni, il gruppo ha consolidato la sua identità con una serie notevole di split internazionali e live degni di rilievo.
Con questo nuovo disco, i
Golem Of Gore rendono un tributo diretto e senza filtri a
"Mondo Cane" (1962), il film documentario seminale che ha saputo mostrare al mondo le contraddizioni più grottesche e crudeli dell’umanità. Come dichiarano loro stessi:
"Ogni cultura, ogni credo nasconde contraddizioni grottesche. "Mondo Cane" (1962) ha messo a nudo questa verità cruda, svelando crudeltà, rituali e il lato oscuro della civiltà. Questo album è il nostro tributo – nessuna via di fuga, nessun avvertimento: affronta l'orrore o distogli lo sguardo... ma non sparirà."Una dichiarazione d’intenti netta, che prepara al contenuto di un album feroce, diretto, senza maschere né abbellimenti.
"Ultimo Mondo Cane" è un concentrato di blast beats furiosi, chitarre ruvide e taglienti, voci al vetriolo che si alternano nella classica doppia modalità del genere – gutturale e stridula – mantenendo quel senso di urgenza costante che è marchio di fabbrica del Goregrind più classico. Il disco si mantiene volutamente scarno e farraginoso nei suoni, fedele a un’estetica sonora che rifiuta le sovrastrutture e che si rifà, nei momenti più dritti, all’approccio diretto e schizzato dei
Regurgitate. Ma non è tutto qui.
Tra i brani – per lo più brevi, veloci, aggressivi – emergono anche frequenti rallentamenti, momenti in cui il massacro ritmico lascia spazio a un’atmosfera più plumbea, che può ricordare i
Carcass degli esordi o, per certi tratti, gli spagnoli
Haemorrhage, soprattutto per quella capacità di rallentare senza perdere in tensione o morbosità. E non è difficile, anche solo dal titolo, pensare agli
Impetigo di
"Ultimo Mondo Cannibale" (1990), altra pietra miliare del genere, a cui i
Golem Of Gore sembrano rendere un omaggio non solo formale ma anche stilistico.
In definitiva,
"Ultimo Mondo Cane" è un disco pensato per chi ama il Goregrind vecchia maniera: suonato bene, estremo, lineare, ancora ancorato a una forma piuttosto pura e non troppo ibridata con il Death metal, sebbene – come è noto – il confine tra i due generi sia sempre stato labile.
Una buona opera, brutale e coerente, che non fa sconti e non cerca scorciatoie: solo odio, blast beats e putridume in faccia. Come dev’essere.
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