Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:36 min.
Etichetta:Earache Records

Tracklist

  1. CHURCH OF THE PISTOLEROS
  2. SHADOW WALKER
  3. WHATEVER HAPPENED TO THE OLD TOWN
  4. LAST TRAIN TO NOWHERE
  5. LIVIN LA VIDA LOCA
  6. I'M IN LOVE WITH MYSELF
  7. LAST OF THE COMMANCHEROS
  8. DANCE NAKED IN THE RAIN
  9. HIDE BEHIND A SMILE
  10. THE PRAYER

Line up

  • Gypsy Lee Pistolero: vocals
  • Kerry Pistolero White: bass
  • Shane Pistoler Sparkz: guitars
  • Chris Pistolero Hopton: drums

Voto medio utenti

Se la memoria non mi inganna, l'uscita di "Para Siempre" nel 2008 fu testimone dell'unico caso di corruzione e nepotismo mai apparso sul sito di Metal.it, ma mentre i colpevoli languivano in catene in una triste e buia cella, i Gypsy Pistoleros hanno continuato a razziare per la sconfinate pianure del Glam & Sleaze, del Punk e del Rock più in senso lato, andando a realizzare una manciata di album. Ora è il momento del nuovo "Church of the Pistoleros".

Ed è proprio la titletrack a catturare la mia attenzione con il suo trascinante mix di Glam, Flamenco e Punk Rock, meno convincente invece l'approccio modernista della seguente "Shadow Walker", con il suo incedere pesante e più orientato al Punk, forse un side effect del passaggio alla Earache Records (comunque già in essere dal precedente "Duende A Go Go Loco!") e/o della collaborazione con il produttore Dave Draper (The Wildhearts, Ginger Wildheart, Nickelback, Terrorvision...).
Ad ogni modo su "Whatever Happened to the Old Town", dopo un avvio introverso ritroviamo parte di quello spirito sbarazzino e ribelle che ricordavo proprio della formazione inglese, che poi esplode sulla riottosa "Last Train to Nowhere" e inevitabilmente sul loro (ennesimo) rifacimento di "Livin' La Vida Loca", che altrettanto inevitabilmente riuscirà perlomeno a farvi muovere il piedino.

Si procede con la tutto sommato innocua "I'm in Love with Myself" ed una "Last of the Commancheros" che mi fatto venire in mente più Billy Idol che gli Hanoi Rock, tocca quindi a "Dance Naked in the Rain", brano frontale e con pochi fronzoli, forse ripetitivo a livello di chorus, ma anche una bella prova di forza da parte di Gypsy Lee Pistolero e dei suoi pards, che poi si piegano alla malinconia e alle melodie della seguente "Hide Behind a Smile", che però scorre via innocua e senza colpo (dalle Colt dei nostri pistoleri..) ferire, sino al momento della conclusiva "The Prayer", dove i nostri hanno uno scatto repentino almeno sino a quando non fa capolino quel refrain che cita apertamente "Hymn" degli Ultravox.

Luci e ombre... o meglio: luces y sombras.. ma "Church of the Pistolero" è un disco che, sebbene meno esuberanti, vede i Gypsy Pistoleros riuscire ancora a catturare attenzioni e simpatie.

"Living la vida ... METAL!!!"




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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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