Cinque anni di attesa per sentire la prima prova di materiale inedito da parte dei
La Cerva, nuova band death/doom metal italiana, da Torino nello specifico, che si presentano in questa torridissima estate con il loro EP omonimo. Poche parole ma tanti fatti risiedono in questo lavoro che, seppur presenti solo tre pezzi, riesce in solo un quarto d'ora a mettere sul tavolo tutto ciò di cui sono capaci questi tre ragazzi e di quanto la scena del genere, specie quella d fine anni 90' facente riferimento a capostipiti come My Dying Bride, gli sia stretta e di quanta ammirazione vi sia.
Nessuna cover, intro o orpelli di nessun genere.
'La Cerva' punta dritto al cuore e alla desolazione e alla sensazione di abbandono che è in ognuno di noi a un certo punto della propria vita, colpendo in maniera dolorosa ma efferrata con l'iniziale
'Cosmic Down', dal riff iniziale pesante come un macigno che inesorabile cade sulle nostre teste, per poi trasformarsi e aprirsi nella seconda parte in momenti più delicati con la voce di
Steve Pan che cambia dal growl passando a uno tile pulito davvero affascinante.
'New Eclipse' prosegue sulla stessa strada con un attenzione, a parere di chi scrive, più focalizzata sui riff e sulla loro importanza nella singola canzone, che suona come un sali e scendi di emozioni, un viaggio nell'animo umano che, per quanto breve, colpisce senza far rimanere l'ascoltatore impassibile. Chiude
'Stardust', con un bellssimo outro acustico cantato in italiano.
Da mettere sott'occhio questi tre giovani, che mostrano di avere tutte le carte in regola per tirare fuori un debut album con i fiocchi.
La Cerva, ricordiamoci questo nome...
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