Gli
Heaven Shall Burn tagliano il traguardo dei 27 anni di carriera regalandosi e regalandoci il decimo lavoro sulla lunga distanza edito da
Century Media Records ed intitolato "
Heimat".
Visto che - misteriosamente - i ragazzi di Turingia sono spesso sottovalutati, diamo qualche notizia in più su chi sono.
Il nome della band è stato ispirato dal titolo dell'album dei
Marduk "
Heaven Shall Burn... When We Are Gathered".
Il batterista originale
Matthias Voigt ha commentato il nome della band affermando che "
non siamo grandi fan dei Marduk, ma ci piaceva il nome. Suona un po' provocatorio e quindi la gente ci chiede sempre il significato del nostro nome. Usiamo il termine “heaven” come metafora di una sorta di paradiso fasullo che la gente si crea nella testa. Alcune persone chiudono gli occhi e non vedono la verità che le circonda. Quindi questo tipo di paradiso fasullo dovrebbe bruciare. Qualcuno potrebbe pensare che il nostro nome sia una dichiarazione antireligiosa, ma non è così".
Aggiungo anche una nota personale:
Marcus Bischoff e compagni hanno scritto una delle canzoni della mia vita, uno di quei brani nei quali musica, atmosfera e testi sono assolutamente perfetti.
Parlo della meravigliosa "
Of No Avail" tratta da quello che probabilmente è il miglior disco della band: "
Deaf To Our Prayers". (agevolo
QUI il player del brano)
Basta divagare e veniamo ad "
Heimat", beneficiato dal favoloso artwork di copertina di
Eliran Kantor, un trittico possente raffigurante un cervo, un gufo ed una lince.
“
Heimat" = in tedesco significa “casa / patria / terra natia”, un termine molto usato in Germania anche impropriamente da partiti e gruppi di destra ed inserito in contesti discutibili.
Il fatto che una band come gli
Heaven Shall Burn abbia intitolato il proprio album “
Heimat” non è certo una coincidenza. Oltre a essere provocatorio, il titolo collega la band alle proprie radici, il che rende il termine più positivo.
Maik Weichert (chitarra) a tal proposito ha dichiarato:
"‘
Heimat’ non è inteso come un punto di arrivo ristretto nel senso in cui è stato usato da agitatori e populisti, ma come il punto di partenza per osservazioni e prospettive. L'album riguarda un senso molto più ampio del termine ‘Heimat’: le patrie di molte persone diverse ed anche la casa spirituale, qualcosa che modella e determina i nostri pensieri e le nostre azioni".
L'album si apre, di divide e si chiude con 3 brani strumentali: "
Ad Arma"(alle armi), "
Imminence" ed "
Inter Arma"(in tempo di guerra) e si articola intorno a 13 canzoni che riflettono sullo stato del mondo con tutte le sue guerre e la sua insensata follia.
Non è un caso che uno dei brani - "
War is the father of all" - si rifaccia alla celebre affermazione di Eraclito: "
Polemos (la guerra) è padre di tutte le cose, di tutte le cose è re; gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi” ovvero la guerra, intesa come conflitto, diventa quindi il principio generatore, il fattore che permette la distinzione tra ciò che è e ciò che non è, tra ciò che esiste e ciò che non esiste.
Tutto l'album musicalmente, e perfettamente nello stile degli
HSB, miscela come sempre melodic death e scampoli di metalcore ma ad un ascolto attento è chiaro come i tedeschi stiano rientrando sempre più spesso nel ventre del suono di Gotheborg sia per le melodie sciorinate a piene mani che per l'utilizzo di elettronica e di parti orchestrali.
Vi sarà sicuramente chi, dopo un ascolto superficiale, sosterrà che la band si stia ammorbidendo, che manca della rabbia espressa nei dischi precedenti; ebbene a questi distratti rispondo mettendo in sequenza "
A whisper from above" (un infernale tritaossa), "
Ten Days in May" e "
Dora", tre brani (tra i tanti) che li riporteranno a più miti consigli.
Gli
Heaven Shall Burn progrediscono con "
Heimat", pur mantenendo i loro tratti distintivi, sperimentano ma mantengono un livello di energia fuori scala, e probabilmente realizzano non il migliore ma il loro disco più completo sinora.
Dopo averli visti live con gli
Obituary ed i
Trivium (ve ne ho parlato
QUI) nel 2023 non vedo l'ora di sentire la resa di questo nuovo album dal palco!!!
Heaven Shall Burn - "
A Whisper From Above"
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