Venticinque anni di carriera per gli svedesi
In Mourning e sei album alle spalle che potremmo definire con la classica espressione "
uno più bello dell’altro"!
Con una simile premessa, non stupisce il fatto che la band, per il suo settimo lavoro in studio, intitolato
The Immortal, uscito per la label tedesca
Supreme Chaos Records, sia in grado di regalarci una piccola gemma musicale di rara bellezza e intensità emotiva.
Composizioni meravigliosamente malinconiche che però, all’occorrenza, sanno anche far male, colpendo duramente alla bocca dello stomaco, grazie alle chitarre incisive di
Björn Pettersson e
Tim Nedergård e al growl di
Tobias Netzell, singer dal timbro versatile, la cui ferocia vocale è in grado di trasformarsi improvvisamente in dolcezza fascinosamente decadente, tingendo le trame melodiche con tonalità policromatiche.
The Immortal è un delicato viaggio interiore che porta l’ascoltatore a contatto con i meandri più profondi della propria intimità, toccandone le corde più vulnerabili, generando un vortice emotivo intenso che si riversa nel sound della band e che, a sua volta, partendo da una solida base melodic-death, esplora spesso e volentieri territori progressivi (ancora più evidenti che in passato), dall’agrodolce sapore gotico.
In questa cornice drammatica si collocano le otto tracce che compongono
The Immortal, tutti brani pregni di una sensibilità crescente che non accusa mai un calo; dalla ruvida ma romantica,
Silver Crescent, passando per le schizofreniche
Song Of The Cranes e
Staghorn, con le loro improvvise impennate di furia incontenibile, intervallate da momenti più riflessivi, senza dimenticare composizioni più eleganti, seppur in grado di mordere, quali
As Long As The Twilight Stays, la successiva The
Sojourner o la commovente
North Star, per concludere con la teatrale
The Hounding.
Insomma,
The Immortal è un susseguirsi di emozioni forti, talvolta incontrollate, mai fini a se stesse, ma anzi, sempre sincere e capaci di avvolgere l’ascoltatore in un caldo abbraccio denso di rabbia e dignitosa amarezza.
Alla fine di questo viaggio tormentato, resta un nodo in gola e tanta voglia di urlare al mondo la propria sofferenza, liberandosi delle frustrazioni interiori mentre, a livello musicale, rimane la consapevolezza che gli I
n Mourning sono ormai diventati una certezza assoluta del panorama metallico attuale, grazie alla loro innata capacità di esprimere, attraverso un song-writing melodico, elaborato, ma sempre incisivo e genuino, il proprio animo angosciato.
Bravissimi
In Mourning, come sempre.
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