"Brutal Destruction" èil debutto dei cinque; la Roadrunner mise a disposizione un buon budget per la registrazione, effettuata comunque in soli tre giorni agli ICP Studio's di Brussels, ma risparmiò poi sulla confezione, dato che non stamparono nè i testi nè alcun inserto oltre al vinile; addirittura non ci sono segnati da nessuna parte nemmeno i nomi dei cinque musicisti. Inizialmente l'album si sarebbe dovuto intitolare "The Destroying Brutality", ma devo ammettere di non sapere il motivo del cambio, avvenuto poco prima della stampa, tanto che nella biografia allegata al disco, ormai ingiallita dal tempo, compare ancora il titolo vecchio, e solo una nota post scriptum "Please note name change!!".
Musicalmente questo "Brutal Destruction" non potrà che rimandarvi a i due gruppi più importanti nello sviluppo della scena thrash della Bay Area: Exodus e Metallica; ma è importante sottolineare come i pezzi siano risalenti a parecchi anni prima, dato che vennero scritti per il demo "In the Grip of Evil" quando ancora Guy e gli altri non conosceva gli Exodus, se di nome per i loro concerti negli States. Il sound dei Cyclone in realtà non è che un'evoluzione del sound NWOBHM di Satan, Blitzkrieg, Jaguar, Venom e Diamond Head, proprio come quella che portò alla nascita del primordiale thrash americano. Dalla opener "Long to Hell", a "Incest Love" i Cyclone affrontano tematiche tipicamente hm sulla scia dei gruppi New Wave più spinti e violenti, capeggiati naturalmente dai Venom di Cronos, e si lanciano a capofitto in estremizzazioni della forma inglese del biennio '80/'81, con riff semplici e efficaci, ma con una base ritmica più potente e sostenuta. Esemplificative "Fall Under Command", con il suo riff scarno ma violento, e l'up-tempo di "The Call of Steel", quasi exciteriano. La produzione è abbastanza buona, in linea con le uscite thrash dell'epoca, ed è molto simile nei suoni a quella di "Bonded by Blood" degli Exodus, le cui somiglianze vanno estese anche alle linee vocali, che spesso richiamano, più o meno volontariamente, alla voce sguaiata del primo Paul Baloff. Tecnicamente i cinque non sono certo dei virtuosi, ma dimostrano un grande songwriting, seppur derivativo e pesantamente devoto ai grandi nomi sopraccitati della New Wave of British Heavy Metal, come appare chiaramente con "In The Grip of Evil", sicuramente da annoverare tra gli episodi migliori del disco.
I Cyclone, nonostante fuori dai propri confini oggi non vengano molto considerati, furono importanti in patria per l'avvento di parecchie thrash bands degli anni seguenti: Target, Ritual, Black Shepherd e Death Squad, senza contare la svolta stilistica dei Warhead dopo il primo disco del 1985.
Concludendo, non posso che consigliare questo debutto dei Cyclone, a cui seguirà "Inferior to None" nel 1990, che a dispetto del titolo è indubbiamente inferiore a "Brutal Destruction" (e anche assai diverso stilisticamente, per via di una formazione stravolta), a tutti i fans del primo thrash statunitense made in Bay Area, quello di "Kill 'em All" e soprattutto "Bonded by Blood". Un album assolutamente da avere per tutti i thrashers che vogliono andare oltre ai soliti nomi famosi passati (più o meno giustamente) alla storia. BUY OR DIE!
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