Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:57 min.
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. THE SIGN OF THE WOLF (FT. DANNY VAUGHN)
  2. ONE BY ONE (FT. DIRK KENNEDY)
  3. PLATFORM OF A STAR (FT. DAVID CAGLE)
  4. OVER THE HORIZON (FT. DEIBYS ARTIGAS)
  5. THE ONLY WAY (FT. TONY HARNELL)
  6. BOOK OF FACES (FT. CONNY LIND)
  7. LONE WOLF (FT. LEE SMALL)
  8. DREAMS (FT. DAVID CAGLE)
  9. FIRE FALLS (FT. DANNY VAUGHN)
  10. SCIROCCO SANDS (FT. DIRK KENNEDY)

Line up

  • Markus Pfeffer: guitars, bass, guitar-synthesizer, synthesizer, backing vocals
  • Danny Vaughn: vocals
  • Tony Harnell: vocals
  • Dirk Kennedy: vocals
  • Lee Small: vocals
  • David Cagle: vocals
  • Conny Lind: vocals
  • Deibys Artigas: vocals
  • Thomas Rieder: guest on drums, percussions
  • Jorris Guilbaud: string-arrangement on track #05
  • Thomas Nitschke: additional synths & FX on track #01

Voto medio utenti

Terza puntata dell’all-star project Barnabas Sky, denominazione sotto la quale Markus Pfeffer (Lazarus Dream, Winterland, Mystery Moon, ex-Scarlett) raccoglie un bel po’ di campioni vari della fonazione modulata, affidando loro le sue variegate ambizioni artistiche in campo hard n’ heavy.
Come già accaduto negli episodi precedenti anche “Over the horizon” non sarà probabilmente ricordato per gli “sforzi” creativi e la sua omogeneità espressiva, spaziando tra i dogmi dell’hard e del metal melodico senza un vero filo conduttore comune, se non la buona qualità complessiva dei brani e l’egregia gestione vocale degli stessi, conforme alle diverse esigenze stilistiche.
Si finisce, così, per farsi “condizionare” dalle proprie preferenze canore, che nel mio caso privilegiano Danny Vaughn (impegnato con enorme profitto nella trionfale “The sign of the wolf” e nelle eleganti pulsazioni di “Fire falls”), Dirk Kennedy (nella melodrammatica “One by one” e nell’enfasi di “Scirocco sands”, con il singer degli Hittman sugli scudi), Tony Harnell (in ottima forma in “The only way”, una ballatona orchestrale a cui contribuisce in tastierista degli Heart Line Jorris Guilbaud) e Lee Small (con la scintilla Fifth Angel / Rainbow-escaLone wolf”).
Per il resto, qualche momento musicalmente meno efficace non sminuisce il valore globale di un albo che ha anche il merito di ribadire (già segnalato nel precedente “What comes to light”) il talento del vocalist emergente Deibys Artigas (Preincarnation), capace di risollevare le sorti di una title-track non esattamente “epocale”.
Ancora una volta, dunque, sotto l’attenta e valevole “regia” artistica di Markus Pfeffer, l’impegno e le virtù di tutti i prestigiosi soggetti coinvolti nei Barnabas Sky rendono “Over the horizon” un disco parecchio godibile, sebbene un po’ “discontinuo” nella sua eterogeneità.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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