Con l'EP "80 Years" gli hardcorers Anti Ritual tornano a colpire con un EP che segna una decisa rifocalizzazione del loro sound. Il quartetto danese, già noto per la sua militanza sonora tra hardcore, crust e derive estreme, abbandona in questo caso definitivamente (beh, almeno per adesso!) le influenze grindcore e i blastbeat che avevano reso il precedente "Green Terrorism" un esperimento interessante ma, a tratti, dispersivo.

Questa nuova uscita è invece un concentrato di furia old school, dove la brutalità non è mai fine a sé stessa ma incanalata in strutture più coese e dirette. Le chitarre dissonanti e le distonie controllate evocano un senso di frustrazione e disagio che si sposa perfettamente con la tematica politica e sociale dell’EP. Il titolo stesso, "80 Years", è un richiamo alla fine del fascismo e l'invito da parte loro di non dimenticare, un messaggio che la band trasmette con la stessa intensità con cui picchia duro sui propri strumenti.

Il risultato è un hardcore bastardo, intriso di D-beat e riff granitici, con vocals che a volte sfiorano il death metal (vedi "Emperor of the New Truth") che non cerca compromessi ma nemmeno si perde in eccessi, anzi gli undici minuti di durata volano via davvero in un attimo, facendoci confidare in qualcosa di più tangibile ma senza esagerare, dato che il genere suonato pretende minutaggi concentrati!

Dal vivo gli Anti Ritual promettono massacro e se questo EP è un assaggio, il palco sarà il loro campo di battaglia. Una band che ha ritrovato la propria traiettoria e che ora corre a tutta velocità nella direzione giusta.