Quando si parla di Brasile e Thrash metal estremo i più pensano esclusivamente ai
Sepultura, ma il Brasile tra la fine della seconda metà degli anni '80 e l'inizio dei '90 è stato una vera propria fucina per il genere, annoverando a sé nomi come
Sarcófago, Holocausto, Vulcano, Mutilator, Sextrash, Chakal e molti altri ancora, tra cui anche i dimenticati
The Mist.
I
The Mist formatisi nel 1989, primariamente con il nome di
Mayhem, rilasciarono un ottimo esordio nel medesimo anno,
"Phantasmagoria", e due anni dopo il buon
"The Hangman Tree"; per poi sciogliersi nel 1997, ovvero a distanza di un paio di anni dallo scadente
"Gottverlassen".
Si ripresentano invece oggi, autunno 2025, con il terzo full-length – dopo essersi riuniti nel 2018, e aver pubblicato un EP nel 2022 –
"The Dark Side of the Soul", rilasciato inizialmente in via indipendente e in seguito tramite la
Alma Mater Records.
"The Dark Side of the Soul", in linea con quella che da sempre contraddistingue la proposta dei
The Mist, è un concentrato di Thrash metal seminale ispirato alla
Bay Area e alla scuola inglese di
Onslaught e
Xentrix, bensì riadattato in chiave relativamente moderna.
Nove brani spalmati su un running time di poco meno di 40 minuti contraddistinti da un taglio incisivo, ottenuto tramite un songwriting lineare perlopiù strutturato su un riffing terremotante – adeguatamente distorto e compresso – che non disdegna un utilizzo parsimonioso di alcuni fraseggi melodici – sulla scia dei nuovi
Kreator, benché senza scadere nelle situazioni noiose di quest'ultimi – e ponendo molta attenzione a rendere riconoscibile ogni brano, e a che l'andamento regolare della forma canzone non sfoci in banalità ripetitive; senza inoltre andare incontro a estremizzazioni che annientano ogni forma di musicalità.
Dunque vi troviamo svariati cambi di ritmo, partiture articolate in cui perfino i soli si ricavano il loro momento di gloria, e linee vocali sempre ficcanti che culminano in veri e propri cori tipicamente '80's.
La produzione, potente e piuttosto nitida (non plasticosa), insieme ad alcune soluzioni stilistiche, fanno sì che questo distillato di Thrash metal dei
The Mist risulti fruibile nelle sue molteplici sfaccettature, e soprattutto, che possa ambire ad essere una sorta di trait d'union tra vecchia scuola e nuovo corso…
A mio avviso,
"The Dark Side of the Soul" rappresenta un come back più che credibile.
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