Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:65 min.
Etichetta:Season of Mist
Distribuzione:Season of Mist

Tracklist

  1. ENTER INFERNO
  2. SCULPTOR OF FLESH
  3. SLAVES
  4. THROUGH EYES OF STONE
  5. CAULDRON
  6. STRIDING THE CHASM
  7. CHASING DRAGONS
  8. SERPENTINE SIBILANCE
  9. I AM ABOMINATION
  10. GOLEM
  11. ATOMIC CHAPEL
  12. DODSKAMP
  13. ABYSSOS ANTITHESIS

Line up

  • Seidemann: Bass
  • Ravn: Vocals
  • Archaon: Guitars, Vocals (backing)
  • Frost: Drums
  • Destructhor: Guitars

Voto medio utenti

Dopo ben otto dischi in studio e circa 28 anni di carriera i 1349, tra le cui fila milita l'iconico Frost (Satyricon, ex-Gorgoroth, ecc.ecc.), giungono in questi giorni di fine novembre 2025, coadiuvati nuovamente dalla Season of Mist, a tagliare il traguardo del secondo live album: "Winter Mass".

Premetto che ho sempre considerato questo progetto di Ravn e Frost come un'ottima band dalla discografia solida e coerente, che tuttavia non è mai riuscita ad arrivare realmente a livelli di eccellenza, nonostante in alcuni frangenti ci si sia avvicinata molto. Personalmente poi non ho mai completamente digerito il forte ancoramento del loro songwriting al Thrash/Death, escludendo così quelle lievi e gelide innervazioni di sottofondo che contraddistinguono il tipo di Black metal che piace a me.

Tagliando corto con queste considerazioni personali, e penetrando nel cuore di "Winter Mass", devo ammettere che questa incisione dal vivo è realmente ben confezionata, immortalando una prestazione di tutto rispetto da parte dei 1349.
Un live di oltre un’ora, registrato al Parkteatret di Oslo, caratterizzato da una ripresa e una produzione di alto livello: il mix conserva l’energia del palco senza sacrificare la chiarezza strumentale, valorizzando la precisione esecutiva del gruppo — questo dando per scontata la presenza dei classici sbalzi di volume del genere e le piccole imprecisioni che, in via del tutto naturale, da sempre lo caratterizzano.
Il complesso, con line-up ormai stabile dal 2001, sprigiona un'energia incredibile: fuoco, fuoco e ancora fuoco nero. Non c'è molto altro da aggiungere al cospetto di una prova sopra le righe come questa, se non inchinarsi e salutare con un "Hail Satan!".

«I will always be here / In all ways in all times» ringhia Ravn nell’infernale "I Am Abomination", la quale insieme ad "Abyssos Antithesis" posta in chiusura, rappresenta la punta di diamante dello show, e l'emblema oscuro in cui si condensano gli oltre trent’anni di carriera dei quattro norvegesi.

Recensione a cura di James Curzi

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