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Info

Past
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1987
Durata:37 min.
Etichetta:MCA

Tracklist

  1. FREEDOM
  2. LOCK ME UP
  3. GIVE THE RADIO BACK
  4. STEP ON YOU
  5. NOT THAT KIND OF LOVE
  6. PRINCE OF DARKNESS
  7. TIME TO KILL
  8. CHOP CHOP CHOP
  9. GAIL
  10. ROSES ON WHITE LACE

Line up

  • Alice Cooper: vocals
  • Kane Roberts: guitars
  • Kip Winger: bass
  • Ken K. Mary: drums
  • Paul Horowitz: keyboards

Voto medio utenti

Dopo il buon successo commerciale di “Constrictor”, album che gli permette di tornare in classifica negli U.S.A. grazie anche a vari passaggi televisivi su MTV con il singolo “He’s back (the man behind the mask)”, Alice Cooper pubblicò nel 1987 un ottimo album di heavy rock dal titolo “Raise your fist and yell”.
“R. Y. F. A. Y.” si avvale di un’ottima produzione da parte di Michael Wagener ma soprattutto gran parte del merito per la qualità espressa va alla fantastica band che accompagnò Alice Cooper, ovvero l’eccezionale batterista Ken Mary (ex Fifth Angel, più avanti lo ritroveremo negli a.o.r. gods House of Lords e in varie altre collaborazioni), il bassista Kip Winger (formerà l’omonima band dopo qualche anno arrivando a competere nelle classifiche americane con Bon Jovi), dal chitarrista Kane “Rambo” Roberts che già aveva collaborato con Alice in “Costrictor” e dal tastierista Paul Horowitz.
Mi sembra inutile presentare l’artista Alice Cooper in quanto arrivato a trent’anni di carriera, durante la quale ha scritto pagine importantissime del rock pubblicando album storici e scioccando la platea americana e non solo con esibizioni live travolgenti e teatrali, è uno dei grandi padri del glamour rock, artista poliedrico che è riuscito a mantenere la propria integrità artistica pur rimanendo al passo con i tempi. La title-track irrompe in maniera fragorosa con il forsennato drumming di Ken Mary ed il veloce riffing di Roberts, il pezzo si snoda in una potente heavy song con un fantastico coro nel quale si inneggia alla libertà di parola e di pensiero, nell’assolo di chitarra Kane Roberts richiama lo stile di Van Halen, “Lock me up” si apre nuovamente con le rullante pesanti come macigni di Ken Mary, rock track trascinante con Alice decisamente incazzato nel cantato, il chorus è potentissimo e gli assoli di Roberts risultano essere tecnici, da infarto il finale con i chorus in crescendo da cantare a squarcia gola. I pezzi contenuti in “Raise your fist and yell” sono tra i migliori che abbia mai sentito nella costruzione del bridge e del chorus, nel contesto Cooper è stato coadiuvato sia da Roberts (autore in futuro di almeno due album da solista che io possa ricordare) e da Winger (oggi artista solista), un trio di musicisti che ha svolto un ottimo lavoro sotto il profilo del songwritting e degli arrangiamenti.
“Give the radio back” giova di un bel riffing cromato di K. Roberts, la produzione di Wagener rende le canzoni decisamente heavy, la chitarra ha un suono tagliente e la batteria di Mary rimbomba come l’acciaio, “Step on you” penso sia la canzone più heavy che Alice abbia mai cantato, tempo quasi marziale e pesantissimo, nel break gli assoli sono quasi dissonanti con una sovrapposizione di voci e di note, da rimanere senza fiato il finale tra le martellate di Mary e gli assoli sparati all’impazzata del solito Roberts. Quando si ha la fortuna di suonare con una batterista come Mary il risultato non può essere che estremamente heavy metal, sentitevi “Not that kind of love”, guitar riff circolare assoli pazzeschi e il solito heavy chorus; arrivati al sesto pezzo non c’è ancora nessuna traccia di ballad, “Prince of darkness” è un gran pezzo di class metal che non avrebbe sfigurato su “Back for the attack” dei Dokken, con “Time to kill” e “Chop chop chop” la temperatura è nuovamente bollente, metal americano costruito su riffs cromati e tanta melodia senza essere mai catchy. Finalmente un po’ di calma con “Gail” costruita sulle note terrorifiche di tastiera alla Goblin in pieno stile King Diamond, ultima track è la velocissima “Roses on white lace”, heavy metal song alla Malice, con il drumming sconquassante di Mary e il bravo Roberts autore di riffs e assoli di elevata fattura. “Raise your fist and yell” è un album più che mai figlio dei tempi, è il 1987 e gruppi come i Motley Crue, Ratt e i Twisted Sister sono frequentemente stabili nelle classifiche americane (a poco la piena esplosione del metal americano con Bon Jovi, Poison, Guns n’ Roses, Warrant, ecc), da par suo Alice Cooper conferma il suo pieno ritorno con un album potente e di classe.
Recensione a cura di Mr. Biffi

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