Malgrado una carriera solista costellata da grandi successi, Hagar è ancora oggi sopratutto ricordato per essere stato l'ex singer dei Van Halen, dove era entrato dopo la dipartita di David Lee Roth, e che comunque portò ancora più volte in cima alle classifiche di mezzo mondo. La selezione dei brani di questo Live include un gran numero di hits, dagli esordi coi Montrose ai suoi solo albums, al periodo con i Van Halen. Tutti estratti dal suo tour americano che lo ha visto anche dividere il palco con David Lee Roth. Michael Antony (bassista dei Van Halen) offre invece la sua presenza in "Right Now" e Gary Cherone la sua voce in "When it's Love" (e qui capisco perché Gary non è più riuscito a portare i Van Halen in vetta, il suo cantato sfigura di brutto davanti alla prova egregia di Sammy, che lo congeda nel finale con un "I love you brother"). "Why Can't This Be Love" e "Dreams" sono invece proposte in gran spolvero e ancora riescono a dare una grossa resa, più dal vivo che in studio. "Hallelujah" è invece l'unica track in studio, inedita e caratterizzata da un'assolo di organo in stile Doors, tipica degli ultimi suoi lavori solisti. Un ottimo Live, registrato magnificamente e che nella sua lunga durata racchiude tutto il meglio della carriera di Hagar, dal canto loro i WABO (il gruppo che lo supporta) fanno di tutto e di più per rimpiazzare fedelmente la sezione ritmica (ci riescono molto bene sopratutto nei brani Van Halen), l'ugola di Sammy è al top della forma, per cui "buy it, right here, right now" è il consiglio che vale per tutti gli amanti del rock'n'roll molto energico a stelle e strisce.
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