Copertina 8,5

Info

Past
Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2005
Durata:50 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. MAY TODAY BECOME THE DAY
  2. EVER - FROST
  3. WE ARE BUT FALLING LEAVES
  4. HER LAST 5 MINUTES
  5. WHERE WATERS FALL FROZEN
  6. DESPAIR - RIDDEN HEARTS
  7. VENGEANCE IS MINE
  8. A LONG WAY TO NOWHERE
  9. CONSIDER US DEAD
  10. LOWER THE FLAGS
  11. DRAIN ME
  12. KARU
  13. END OF THE ROAD

Line up

  • Ville Laihiala: vocals
  • Sami Lopakka: guitars
  • Mika Tenkula: guitars
  • Sami Kukkohovi: bass
  • Vesa Ranta: drums

Voto medio utenti

Se ne sono andati quando erano all’apice della loro carriera, quando ogni loro disco era atteso da migliaia di fans, quando stavano per godersi la meritatissima gloria dopo sedici irripetibili anni.E anche se con la morte nel cuore devo dire che hanno fatto bene…si e ci risparmiano il rischio che con il passar del tempo diventassero la controfigura e la macchietta di se stessi (cosa successa a molte…troppe band…).
Il funerale comincia con "May Today Become the Day", e preparatevi ad accogliere nella vostra testa un ritornello che non ne uscirà piu’. Ever frost è il singolo dell’Album, e pur rimanendo una buonissima canzone forse la scelta di farle fare da lancio per il disco non è stata la piu’ azzeccata.
Nell’album d’addio trova spazio anche uno dei grandi poeti italiani, infatti in “We are but fallin leaves” è evidente il richiamo ad Ungaretti grazie al coro che lancia al cielo un “non siamo altro che foglie cadenti”.La nostalgia, il tema vero dell’album, comincia a fare capolino con "Despair-ridden hearts”, uno dei pezzi migliori dell’album, e dove è presente anche una bellissima intro fatta con l’armonica!!
Altra perla è sicuramentente"Lower the Flags" ,il funerale di un amico in presa diretta, con un testo evocativo come non mai.
Già dalle prime note della strumentale "Karu" si intuisce che sta per arrivare la “fine” e che questa sarà degna di un gruppo come i Sentenced, e come se si vivesse sospesi tra la bellezza del pezzo e l’esplosione di emozioni, brividi, ricordi e lacrime che ci stanno per travolgere…
Le note di "End of the Road" sembrano arrivare da un’altra realtà, il ritornello non esiste ma c’è il coro dei bambini che fa sobbalzare e che rende unico l’intero album.
L’assolo finale regala un concetto di “addio” che difficilmente si potrebbe trovare piu’ profondo anche in un libro di 1000 pagine.
Recensione a cura di Maurizio 'No One There' Pittana
immensi

peccato.peccato davvero che hanno deciso di sciogliersi,specialmente dopo questo ultimo stupendo album,dove e' racchiusa tutta l'essenza dei sentenced.semplicemente un disco superbo,come la loro carriera.non ci sono parole per descrivere l'album,va solo ascoltato lasciandosi trasportare dalla musica con la m maiuscola.grazie per averci dato tanta grande musica,grazie di cuore

GRAZIE SENTENCED!

Miglior saluto non poteva esserci, un album davvero profondo ed emozionante, che ripercorre con successo le orme degli ultimi album dei Sentenced, aggiungendo quel tocco di sentita malinconia connessa alla consapevolezza di pubblicare l'ultimo album della band. In questo senso l'ultima traccia The End Of The Road è il vero e proprio manifesto d'addio dei finlandesi. GRAZIE DI TUTTO SENTENCED!!!

Grazie di tutto; grazie davvero...

...sono queste la parole che mi detta il cuore quando penso al THE FUNERAL ALBUM.L'album d'addio per antonomasia, ogni singola nota trasuda di dolce malinconia,di fatalità,rimpianto, ma anche di orgoglio per aver vissuto una grande avventura. -La malinconia è la gioia di sentirsi tristi-nessuno come i Sentenced sono riusciti a trasformare in un'emozione unica, questo famoso aforisma di Victor Hugo.

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