Antagonismo Disobbediente è un progetto nato nel 1999 con il preciso intento di sintetizzare molteplici influenze musicali e canzone politica, la politica di base portata avanti nei centri sociali e nelle iniziative ‘no global’. “Diritto al Volto” si presenta così sin dal titolo come un disco che non lascia spazio a compromessi, pieno di rivendicazioni, rabbia, e denuncie che canzoni intitolate “Cermis”, “Chi è l’assassino”, “Per questo non dimentico”, “Ya basta” manifestano con grande immediatezza. Detto questo è importante legare questa base politica ad un discorso musicale che si vorrebbe altrettanto convinto, visto che sempre di un gruppo si parla. Da tale punto di vista gli A.D. scelgono la via praticata da molti provenienti dall’ambiente dei CSOA e cioè un crossover metal - hip hop che risente però di alterazioni techno-elettroniche; è forse proprio questo elemento peculiare a salvare un lavoro che, messo sotto i raggi X rivela limiti nella parte propriamente suonata dalla band trevigiana, appesantita da strutture ripetitive e troppo elementari, frutto di idee scarse per quanto riguarda la chitarra e la sezione ritmica. Per assurdo un lavoro composto su basi campionate avrebbe portato ad un risultato molto più vario e trascinante, visto i groove creati con le armi digitali del gruppo, le uniche a non essere limitate da una registrazione in cui predominano le chitarre a scapito della voce che stenta ad emergere. Unico acuto la conclusiva “Per questo non dimentico”, il pezzo più emozionante da un punto di vista lirico e meglio suonato, epilogo di un act che magari dal vivo saprà sicuramente farsi apprezzare ma che ha in parte mancato il primo appuntamento su disco.
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