Genius - Episode 1: A Human Into Dreams' World

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:79 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WITHOUT ME TODAY
  2. THE RIGHT PLACE
  3. PARADOX
  4. THE GLORY OF OUR LAND
  5. ALL OF YOUR ACTS
  6. DREAMS
  7. MY PRIDE
  8. THERE'S A HUMAN
  9. FATHER
  10. TERMINATE
  11. I'M AFRAID

Line up

  • Daniele Liverani: guitars, bass, keyboards
  • Mark Boals: vocals
  • Lana Lane: vocals
  • Daniel Gildenlow: vocals
  • Chris Boltendahl: vocals
  • Joe Vana: vocals
  • John Wetton: vocals
  • Steve Walsh: vocals
  • Oliver Hartmann: vocals
  • Midnight: vocals
  • Philip Bynoe: narratore
  • Dario Ciccioni: drums

Voto medio utenti

Ecco giungere, dopo la seconda parte della metal opera Avantasia di Tobias Sammet, una rock opera di concezione tutta italiana: Genius. Prima di entrare nel merito della recensione vera e propria vorrei spendere due parole sulla Frontiers, per la lungimiranza ed il coraggio mostrati nell'imbarcarsi in un'impresa di questo tipo; per la qualità decisamente elevata del proprio rooster e per il supporto fornito alla scena metal italiana (non ultimi le produzioni di Vicious Mary e White Skull). In secondo luogo vorrei fare un plauso al vero "Genio" della situazione : Daniele Liverani. Non dev'essere stato un compito facile concepire ed assemblare un'opera imponente come questa. Dopo aver saggiato le sue abilità strumentali nei dischi degli Empty Tremors, sua band di provenienza, che ha purtroppo raccolto sempre meno di quanto meritasse, abbiamo la possibilità di verificare anche le ottime doti compositive del polistrumentista grazie a questo disco, interamente scritto , suonato, arrangiato e prodotto da lui stesso, coadiuvato per le parti di batteria dall'ottima prestazione di Dario Ciccioni. E la voce direte voi? Il bello viene ora: per interpretare le parti vocali dei vari personaggi dell'opera, Liverani ha scomodato un cast stellare che comprende fra gli altri Mark Boals, Lana Lane, Chris Boltendahl, John Wetton, Steve Walsh, Daniel Gildenlow e ...Midnight, lo storico cantante mascherato della leggenda U.S. metal Crimson Glory! Scendendo maggiormente nei dettagli, nell'opera viene narrata la storia di Genius, un sagace ragazzo che viene accidentalmente proiettato in una dimensione parallela, nella quale scoprirà i segreti della produzione dei sogni umani. Durante il suo viaggio, che ricordiamo è suddiviso in tre capitoli, del quale questo album rappresenta un primo atto introduttivo intitolato "A Human Into Dreams' World", egli incontrerà diversi personaggi, con i quali avrà occasione di dar vita ad emozionati avventure, che lo aiuteranno a comprendere meglio i complicati meccanismi della mente umana, non senza però incappare in ingombranti paradossi, che metteranno anche in serio pericolo la sicurezza e l'esistenza stessa della dimensione parallela. L'argomento non è sicuramente di facile trattazione, ma è altamente affascinante e l'atmosfera che si respira durante l'ascolto è quella di sentirsi sempre sospesi fra realtà e fantasia, come immersi in un lungo sogno ad occhi aperti... La musica che accompagna la narrazione è veramente di qualità superiore e molto varia, si spazia infatti da abbondanti porzioni di metal progressivo a momenti di puro rock melodico, fino ad episodi in stile più classico e powereggiante. La lunga suite introduttiva "Without Me Today" è un utile compendio di cosa ci aspetta: la voce profonda di Philip Bynoe, nei panni del narratore, ci accompagna nel mondo di Genius e subito si viene assaliti da un vortice di sensazioni, man mano che si intrecciano le evoluzioni sonore sul pentagramma, accelerazioni, stacchi, aperture melodiche: il tutto per dodici minuti di puro magma progressivo. Nel secondo episodio "The Right Place" i ritmi si fanno più vellutati, e si materializza la regina del rock sinfonico Lana Lane che si produce in un bel duetto col protagonista Mark Boals. Si ritorna a premere sull'acceleratore in "Paradox", che si fa notare per un bellissimo interscambio fra Genius e il Twinspirit n.32, interpretato dal talentuoso singer dei Pain Of Salvation Daniel Gildenlow. Il vocione roco e prepotente del "becchino" Chris Boltendahl ci attende al varco in "The Glory Of Our Land", una delle canzoni più potenti e belle del disco, sostenuta alla grande da un bel coro magniloquente, che fa da contraltare all'irruenza di Boltendahl. Nell'arco di questo primo capitolo non vedremo però intervenire tutti e dieci i protagonisti del cast, ma soltanto otto. Mai come in questo caso mi sembra però futile continuare in un accademica descrizione dei singoli episodi, ogni brano è legato al seguente da una precisa logica e dai frammenti narrativi di Bynoe, che ci spiegano il tema trattato nel pezzo, ed è per questo motivo che Genius va gustato tutto d'un fiato, più e più volte, sino allo sfinimento! Che vi posso assicurare arriverà molto, ma molto tardi. Non nego che sia presente una punta d'orgoglio campanilistico, nell'affermare che Genius è uno dei dischi più belli dell'anno, per tutta una serie di motivi: la musica bellissima, il concept coinvolgente, il valore storico e le qualità artistiche dei cantanti coinvolti (superiore a mio avviso ad Avantasia, anche per la varietà dello spettro vocale che contempla), la produzione pulita e potente, in grado di dare il giusto risalto a tutti gli strumenti. Mi sto già fregando le mani nel pregustare i possibili sviluppi della storia, che verranno rilasciati nei prossimi due anni, ed immagino che sarà davvero impresa ardua per Daniele Liverani superare la bellezza di questo Genius. Semplicemente stupendo.
Recensione a cura di Andrea 'Spider' Brunazzo

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