Un dei principali assiomi relativi al metal enuncia che è quasi impossibile comporre delle canzoni death/thrash di stampo svedese oggettivamente brutte, ma che è altrettanto problematico riuscire ad essere originali e a distinguersi in mezzo centinaia di gruppi che si sono affacciati sul palcoscenico in questi ultimi dieci anni. I danesi Lipid non fanno altro che confermare questa sacra regola aurea, sfornando un buon dischetto che nulla aggiunge e nulla toglie a quanto sentito nel loro precedente lavoro e ovviamente a quanto già composto, suonato e metabolizzato dai maggiori esponenti del settore. La mezz'oretta abbondante di "Deliver Us From Evil" sprizza Arch Enemy da tutti i pori con una spruzzatina di In Flames dei bei tempi andati (che non fa mai male), suonata in maniera precisa e prodotta in maniera molto professionale. Canzoni sparate quali "A Trail of Death" o "Desecrator of God" si alternano felicemente con i ritmi cadenzati vagamente slayerani di "Silence or Death" o i rallentamenti più cupi di "All Beauty Dies", sostenuti dalla voce prepotentemente metalcore ma forse un po' monocorde di Soren. Tutto sommato i Lipid non demeritano, e forse questA loro ultimo cd potrebbe avere un destino leggermente più incoraggiante della solita accoppiata di ascolti con conseguente sepoltura nel polveroso cimitero dei cd dimenticati da Dio e dal mondo. Meritano un'ascoltata.
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