Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:57 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DREAMLESS EYE
  2. THE BLOOD OF ICONS
  3. AGE ETERNAL
  4. THE CELEBRANT
  5. SINK TO THE CENTER

Line up

  • Mike Scheidt: guitar, vocals
  • Will Lindsay: bass
  • Scott Headrick: drums

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Un grande occhio ci fissa dalla copertina di "Age eternal". L'iride si fonde con l'universo, la pupilla è segnata da simboli runici, immagine allo stesso tempo astrale e sinistra per un disco di soli cinque brani, ma che sfiora i sessanta minuti di durata.
Da questi piccoli indizi ricavo la sensazione che i Middian, malgrado siano nel cartello Metal Blade, non avanzino una proposta heavy di tipo ortodosso.
L'opener "Dreamless eye" conferma pienamente la mia ipotesi. Una deflagrazione di ritmiche-panzer, chitarre ipnotiche, urla animalesche e controcanti eterei. Dieci minuti di melma heavy soffocante ed impietosa, una pesantezza cupa e monolitica che ci conduce nei territori estremi dello sludge-core.
Però si nota che i Middian non propugnano del terrorismo sonico vuoto di contenuti, come accade ad altri protagonisti del filone. I percorsi estesi del trio non sono ottusamente monotematici, perché intrecciano elementi diversi in modo di ampliare gli orizzonti del sound. Il più diffuso è una fortissima corrente extreme-doom, in forma di ampie fasi rallentate fino quasi all'immobilismo terminale, ma sono anche presenti solidi riferimenti al metal ed allo stoner più granitico, insieme alla costante valenza psichedelica di brani apparentemente privi di sviluppo lineare.
Quando la title-track inizia il suo sofferto cammino, un magmatico vortice oscuro sul quale si staglia l'intreccio di growl e di litanie narcotiche, diventa facile riconoscere il marchio di chi ha dato vita a questa nuova formazione. Ma allora da dove vengono i Middian e chi si nasconde dietro a tale monicker?
Sono il risultato dello scioglimento dei Yob, nome che procurerà un piccolo brivido agli adepti della nicchia sludge. La cult-band per eccellenza di questo ambito si è purtroppo dissolta, ma dai suoi putridi resti ha già preso forma questa temibile creatura chiamata Middian.
A guidarla c'è il chitarrista Mike Scheidt, già mente dei Yob, che ha voluto ripresentare una line-up triangolare, il medesimo schieramento del recente passato.
A questo punto è chiaro che siamo in presenza di un lavoro adatto al ristretto pubblico di nomi quali Sleep, Electric Wizard, Otis, Ramesses e così via, mentre risulterà praticamente indigeribile a tutti gli altri. Quindi non occorre dilungarsi a dettagliare di cosa si tratta, basti dire che l'album dei Middian prosegue al meglio il discorso interrotto dei Yob. Digressioni pachidermiche, passaggi liquidi, esplosioni ultra-heavy, qui ritrovate l'intero arsenale psycho-sludge che ben conosciamo. Scheidt è un veterano del campo e conosce perfettamente l'arte di plasmare questa materia, fermando i suoi mantra velenosi sempre un attimo prima di generare saturazione.
Se apprezzate questo particolare sotto-genere non fatevi scappare i Middian, gruppo destinato a scalare i vertici dello sludge-doom.

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