Corre l'anno 1991 quando i Metallica pubblicano il celeberrimo "Black Album", un disco destinato a cambiare l'intero panorama metal mondiale: con esso infatti il gruppo di Frisco sancisce il definitivo sdoganamento del metal presso il grande pubblico, e di fatto determina anche la morte del thrash metal, genere a cui loro stessi avevano contribuito a creare.
Con "Metallica" l'interesse verso il metal cresce rapidamente, ma il prezzo da pagare per questa esposizione mediatica è lo smussamento di quelle asperità considerate troppo estreme per un'audience mainstream, un compromesso tuttavia che le band non sembrarono far fatica ad accettare. Il corso degli eventi non potè non investire anche i Megadeth di Dave Mustaine: è passato solo un anno dall'uscita del "Black Album", ma la band si vede già costretta a fare i conti con gli effetti provocati dal tormentone Metallica.
"Countdown To Exctinction" è il frutto di tutto questo: la formazione non ha subito defezioni o cambiamenti rispetto a "Rust In Peace", ma nonostante questo la musica dei Megadeth è stata svuotata di tutta la sua componente tecnica che nel precedente platter aveva impressionato, soprattutto per merito di un Marty Friedman in forma stellare. I pezzi hanno perso tutta la furia thrash degli esordi, prediligendo una formula più semplice e diretta, molto più assimilabile rispetto a "Rust In Peace" e decisamente più adatta ad un pubblico potenzialmente mainstream.
Nonostante questo cambiamento piuttosto radicale, Mustaine riesce a regalare pezzi esaltanti e decisamente all'altezza della fama del gruppo: "Skin O'My Teeth", "Symphony Of Destruction", "Foreclosure Of A Dream", "High Speed Dirt", "Sweating Bullets", "This Was My Life" o la title track sono gli highlights del disco, che trova il suo punto di forza in tempi cadenzati, quadrati, perfetti per i riff che la coppia Mustaine/Friedman sforna in continuazione e che invitano a un headbanging forsennato. Il riccioluto guitar hero poi non esita a mettere il proprio personale sigillo all'album, regalando assoli degni della sua fama, come in "Skin O'My Teeth" o "Architecture Of Aggression", come sempre ficcanti e mai banali.
La nuova vena melodica del gruppo non scalfisce tuttavia l'impatto dei pezzi, che nonostante ammicchino in più occasioni ad un sound "commerciale" e patinato mantengono sempre alto il ritmo del disco, mantenendo un impianto di base assolutamente metal.
All'alba della caduta definitiva del thrash metal i Megadeth hanno saputo reinventarsi con successo, piegandosi anche a quelle che erano le richieste del mercato metal del tempo ma riuscendo a rimanere su livelli eccelsi, complice anche una vena creativa particolarmente fertile. "Countdown To Extinction" è la risposta di Mustaine al "Black Album": e nell'interminabile lotta tra Megadeth e Metallica, questa volta è stato lo zio Dave ad avere la meglio.