Eccoci giunti, nel nostro amarcord maideniano, al tanto bistrattato No Prayer For The Dying.
Sinceramente, a me questo disco è sempre piaciuto. Certo, siamo ben lontani dai fasti del passato, ma se questo è un brutto album a tanti altri cosa dovremmo dire?
Tailgunner, Holy Smoke, Hooks In You, la title-track,
Bring Your Daughter: metà disco è almeno da 9 in pagella per efficacia e “carica agonistica”. L’altra metà è inferiore, è vero, ma la media direi che è comunque di tutto rispetto. Bruce mostra qualche segnale di cedimento e anche il livello compositivo, come detto peggiore nella seconda parte, è in calo. Inoltre, l’ingresso nella line-up di Gers al posto di Smith è fortemente penalizzante sotto tutti i punti di vista. Ancora una volta, però, c’è evoluzione, vita, intensità.
Un bel gradino sotto tutti i suoi predecessori, ma un abisso sopra i lavori più recenti. Provate a riscoprirlo: un disco a mio parere non trascurabile.