Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1990
Durata:44 min.
Etichetta:EMI

Tracklist

  1. TAILGUNNER
  2. HOLY SMOKE
  3. NO PRAYER FOR THE DYING
  4. PUBLIC ENEMA NUMBER ONE
  5. FATES WARNING
  6. THE ASSASSIN
  7. RUN SILENT RUN DEEP
  8. HOOKS IN YOU
  9. BRING YOUR DAUGHTER... TO THE SLAUGHTER
  10. MOTHER RUSSIA

Line up

  • Bruce Dickinson: vocals
  • Dave Murray: guitars
  • Janick Gers: guitars
  • Steve Harris: bass
  • Nicko McBrain: drums

Voto medio utenti

Eccoci giunti, nel nostro amarcord maideniano, al tanto bistrattato No Prayer For The Dying.

Sinceramente, a me questo disco è sempre piaciuto. Certo, siamo ben lontani dai fasti del passato, ma se questo è un brutto album a tanti altri cosa dovremmo dire?

Tailgunner, Holy Smoke, Hooks In You, la title-track, Bring Your Daughter: metà disco è almeno da 9 in pagella per efficacia e “carica agonistica”. L’altra metà è inferiore, è vero, ma la media direi che è comunque di tutto rispetto. Bruce mostra qualche segnale di cedimento e anche il livello compositivo, come detto peggiore nella seconda parte, è in calo. Inoltre, l’ingresso nella line-up di Gers al posto di Smith è fortemente penalizzante sotto tutti i punti di vista. Ancora una volta, però, c’è evoluzione, vita, intensità.

Un bel gradino sotto tutti i suoi predecessori, ma un abisso sopra i lavori più recenti. Provate a riscoprirlo: un disco a mio parere non trascurabile.

Recensione a cura di Alessandro Quero
Iron Maiden - No prayer for the dying

Il problema più grande con No Prayer for the Dying non è l'approccio musicale o i testi: sono le canzoni stesse. Dalla galoppante ma troppo semplicistica opener track "Tailgunner" alla dinamica maiden slow "Mother Russia" gli Iron suonano come se stiano cercando di raggiungere l'immediatezza degli album passati, ma mai veramente recuperando la magia dei giorni passati. Detto questo, un buon lavoro.

discreto, ma niente di più

disco che salvo a pieni voti solo per metà, ossia le prime 3 tracce + "Hooks In You" e "Bring Your Daughter...", sul resto invece ci sarebbe quacosa da dire, così come sulla produzione, che segna un bel passo indietro rispetto a quelle ottime targate anni '80.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 ago 2022 alle 23:11

Produzione fiacca, Bruce con un piede fuori dal gruppo e senza Adrian. Salverei poco, diverse canzoni hanno spunti interessanti ma climax quasi inesistente. Sbadigli, sbadigli, sbadigli.

Inserito il 17 ago 2022 alle 21:24

@Graz Per me non raggiunge i tonfi di Fear Of The Dark, contiene comunque dei pezzi sottovalutati tra cui Mother Russia, mai eseguita da vivo mi sembra e la title track. Come mai Adrian Smith lasciò la band? Voleva che i Maiden proseguissero sulla scia dei dischi precedenti o per stress da tour?

Inserito il 17 ago 2022 alle 15:51

No, non mi piace, devo ammetterlo ma è stato un tonfo e siccome data la loro prima parte di carriera negli eighties sia stata brillante, fatta solamente di successi e arrivando alla scommessa sontuosa col semi- concept "Seventh Son Of A Seventh Son" potrebbe starci, personalmente questo album risente molto della mancanza di ispirazione e della penna di Smith, salvo la titletrack crepuscolare, "Bring The Daughter To The Slaughter" e "Tailgunner" per il riffing, ma il resto non mi piace perchè lo considero poco ispirato.

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