Impreziosito da un ottimo booklet, da una presentazione curata nei minimi dettagli e da una perfetta produzione, arriva questo Crowhead, progetto di Jo-Inge Slangsvold e Oyvind (Rym) Trisborg (già nei Ragnarok e prima ancora nella band culto Shadow Dancers), ai quali si affiancano, in veste di special guests, Ted (Superdead) Skogman (drums & guitars) e Frederick (Rico) Darum (synth & guitars), ovvero due ex Apoptygma Berzerk. Il platter in questione è un fantastico viaggio all'interno delle emozioni e dei sentimenti, ove un songwriting dinamico e coinvolgente, rende il lavoro veramente interessante, pregno di seducente fascino. Un suono gotico, caldo ed avvolgente si dipana dalle casse dello stereo già dalla prima track, per poi approdare ad atmosfere Dark Wave, in un orgasmo di pura classe depressiva...i The Cure sono certamente gli ospiti maggiormente presenti in casa Crowhead ('Mad Man', 'Eternity (Drums of Death)' e la title track 'Frozen (2000)' sono veramente emblematiche in questo senso), che più di una volta sembrano voler dire a Smith & Soci che anche dalla fredda Norvegia l'ombra oscura di 'Disintegration' ha mietuto proseliti...non solo i The Cure, comunque entrano prepotentemente nel sound dei Crowhead, ma anche i The Mission e gli Anathema (quelli di 'Eternity' per capirci) sembrano aver lasciato un segno indelebile nei nostri ('Love Letter' è spaventosamente in linea con la produzione dei secondi!), ponendo alla base di 'Frozen', un mondo vellutato in raso, illuminato da luce fioca che disegna tenue sagome sulle pareti a muro vivo, fredde come gli inserti elettronici, molto presenti nella musica del combo nord europeo, in grado di fondersi con i molti e bellissimi refrain, dando alle songs aria per respirare, ma anche di plasmarsi abilmente con partiture decisamente più rocciose in stile Goth Metal, come l'opener 'My Angel' o 'Fire Eye (Kill You)', una song in perfetto Samael Style. Un album che farà felici tutti gli amanti del Depressive Goth, del Dark Wave e del Dark moderno, in bilico tra l'elettronica ed il Goth Rock, in cui anche i tre remix presenti ('My Angel (Signal Krem Remix)' e 'The Soul In The Dark Side pt.1 e pt.2' - a cura di Sebastian Kromor di Icon Of Coil -) impreziosiscono il lavoro, senza appesantirlo, ma anzi, aumentando la dinamicità del tutto. In poche semplici parole, un album affascinante e completo. Bello. Decisamente un ottimo colpo per l'italianissima label My Kingdom Music.
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