Copertina 9

Info

Past
Anno di uscita:1997
Durata:52 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. PART I
  2. PART II
  3. PART III
  4. PART IV
  5. PART V
  6. PART VI
  7. PART VII
  8. PART VIII
  9. PART IX
  10. PART X
  11. PART XI
  12. PART XII

Line up

  • Ray Alder: vocals
  • Jim Matheos: guitars, guitar synth
  • Mark Zonder: drums
  • Joey Vera: bass
  • Kevin Moore: piano, keyboards

Voto medio utenti

A fare dischi con una sola canzone divisa in più parti ci hanno provato in tanti con risultati oggettivamente altalenanti. Tra gli esperimenti meglio riusciti mi sento di segnalare l’album “Light of Day, Day of Darkness” dei Green Carnation (meravigliosamente recensito su questo portale) e il qui presente “A Pleasant Shade of Gray” dei più noti Fates Warning.
La band americana, attiva dalla metà degli Anni Ottanta (e seminale nella definizione del “progressive metal”), ruota intorno alla figura di Jim Matheos, chitarrista tecnicamente molto dotato e compositivamente instancabile (innumerevoli i suoi progetti, dagli O.S.I. con l’ex-Dream Theater Kevin Moore ai ritorni di fiamma con il cantante del primo periodo John Arch) che ha tenuto le redini della band in tutte le sue varie incarnazioni (mi viene in mente un certo Robert Fripp…). Questo disco, tassello fondamentale di una discografia estremamente eterogenea, arriva in un momento in cui la formazione è di fatto ridotta a trio e vede nella partecipazione del già citato Kevin Moore e del bassista Joey Vera (ex-Armored Saint) un apporto determinante. Definire il sound è arduo (come lo è il concept, tanto banale quanto “frattale” ovvero la vita di un individuo dalla nascita fino alla morte) e anche se non mi piace la definizione di “colonna sonora senza immagini” devo dire che in questo caso funziona: momenti belli e brutti, rimpianti e rimorsi vengono “descritti” con paesaggi sonori che vanno dal rock all’ambient, dal prog all’industrial. La produzione di Terry Brown è notevolissima e permette di cogliere ogni sfumatura di questa tela complessa (un grande merito dei Fates Warning dagli Anni Novanta a oggi è quello di aver avuto sempre dei suoni incisi di tutto rispetto, cosa rara nell’universo progressivo più “fracassone”). Non è possibile, come è facile capire, individuare una traccia più meritevole di un’altra, il disco va goduto nella sua interezza dall’inizio fino al climax finale con quei venti secondi di rumore di sveglia che sembrano ridestare da un sonno profondo. 53 minuti di genio e sregolatezza: senz’altro una vita ben vissuta.
Recensione a cura di Gabriele Marangoni
Consacrazione definitiva

Questo è l'album che più di tutti rappresenta la band al massimo della potenzialità(nonostante l'abbandono di DiBiase & Aresti,mentre ricompare il grande Kevin Moore qui superlativo e l'ex-Armored Saint Joey Vera),un concept intimista & introspettivo poetico e il tutto funziona come un'unica grande song divisa in 12 atti.Ray Alder è al massimo della sua espressività e Matheos si dimostra definitivamente quale immenso e geniale compositore quale è.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 dic 2015 alle 12:55

Per me se non è il disco più bello dei FW, poco ci manca. Da "No Exit" a A "Pleasant Shade of Grey", per me, sono tutti capolavori, mentre i dischi prima e dopo, pur essendo quasi tutti ottimi, non mi entusiasmano quanto questi.

Inserito il 17 dic 2015 alle 17:50

Sarò, super sincero, disco che possiedo in first press, comprato a scatola chiusa all'uscita, che ho apprezzato con il tempo ma che non considero tra le loro eccellenze. Per me 6 dei precedenti 7 dischi dei FW gli sono superiori, alcuni anche di molto e il successivo Disconnected (autentico capolavoro) anche.

Inserito il 17 dic 2015 alle 09:49

1 sola parola: CAPOLAVORO! Emozione in musica, uno dei dischi più belli mai scritti...

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