Conosco i No Mercy da quando uscì il loro primo demo nel 2002 e ne ho seguito l’evoluzione sia su cd che in fase live, e quando ho ascoltato il loro ultimo lavoro “Dark celebrity” devo ammettere che tutto mi sarei aspettato tranne che un cambiamento così radicale. Che nel loro thrash ci sia sempre stata una forte componente death non è certo una novità, ma questi innesti cyber alla Fear Factory mi hanno spiazzato. In bene, s’intende…
Se è vero, infatti, che i precedenti due demo erano sì carini ma non ti lasciavamo molto, questo ultimo cd ha le carte in regola per risultare un po’ più convincente rispetto alla media dei prodotti underground della nostra penisola. Ovviamente non si tratta di niente di particolarmente eclatante, però “Dark celebrity” ci consegna una band molto più matura che in passato, forse anche in seguito ai cambi di line up, che vedono oggi solo Roberto Navarra e Marco Stanzione superstiti della formazione originale. Complice anche un’ottima produzione ad opera dei Temple Of Noise Studios il cd suona fresco e potente, e la scelta dei suoni si adatta perfettamente al nuovo stile intrapreso dalla band.
Se l’opener “Cosmic cum” è forse il pezzo più tradizionalmente legato a quanto proposto dal gruppo in precedenza, quindi anche meno incisivo degli altri brani del cd, con la successiva “Dark celebrity” vengono fuori le influenza di cui parlavo in apertura, con tastiere cybernetiche e un riffing molto serrato su doppia cassa secca e precisa. Peccato poi per l’intermezzo dove subentra la voce femminile che snaturalizza un brano altrimenti molto convincente… per fortuna si tratta di pochi secondi e poi si torna a pestare duro. “You lose” prosegue sulla falsa riga del primo brano e ancora una volta si apprezza il buon lavoro svolto alla batteria da Andrea Simonetti. A metà pezzo Marco Stanzione si cimenta anche in alcune parti di cantato pulito, ed effettivamente il consiglio è quello di continuare a grugnire come fa di solito, in quanto sul pulito non rende al massimo… A chiudere questo demo troviamo “Cadaverous mon amour”, forse il brano più convincente, di sicuro il più diretto. Corto, veloce e con un finale melodico che lascia un po’ spiazzati.
Sono soddisfatto del lavoro svolto dai No Mercy, e a questo punto il consiglio che mi sento di dargli è di continuare sullo stile della title track, e anche di inserire più parti di tastiera, evitando che risultino episodi isolati fini a se stessi. In ogni caso promossi…
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