Debutto sotto Black Lotus per i The Duskfall, provenienti, tanto per cambiare, dal nord della Svezia e dediti ad un melodico thrash/death moderno di netto stampo scandinavo. Si tratta certo di un lavoro pretenzioso, che alterna momenti tra sé anche distanti; dall'opener prevedibile e triviale "The Light", solita accozzaglia svedese di riffoni abbassati con armonizzazioni catchy, i The Duskfall passano ai buoni spunti di una "Agoraphobic", forse unico episodio riuscito di Death 'n Roll, rovinato solo nella parte centrale da un assolo neoclassico e fuori luogo dell'onnipresente Magnus Olsson, qui in veste di (evitabile) ospite speciale. Si torna al pseudo thrash/death svedese con una "Poison the Waters" che ci offre una voce ben poco personale e un songwriting davvero mediocre, fatto di riff semplici e abusati, con armonizzazioni di terza invadenti e irritanti; sulle stesse coordinate ecco arrivare "None" e la sparata "Farewell Song", che, voce a parte, potrebbe essere tranquillamente un brano di power metal del giorno d'oggi. Abbastanza significativo il fatto che come guest al microfono in "Frailty", la title-track del disco, troviamo niente meno che Lawrence Mackrory dei Darkane, una delle band a mio avviso più sopravvalutate e meno thrash (al contrario di quanto si dice) in giro negli ultimi anni. Proprio a band quali Darkane sembrano rimandare questi The Duskfall, contraddistinti da una poca (rasente allo zero assoluto) personalità, e da un songwriting davvero facilotto e scontato. Insomma, se proprio non sapete come spendere i vostri soldi e non volete regalarli piuttosto a qualcuno (nel caso mi prenoto!), fate un pensierino a questo "Frailty"; in caso contrario passate pure oltre, non vi perdete granché.
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