Ridicoli.
Perlomeno, al momento. Children of Bodom dei poveri. Finora.
Finite le offese gratuite (che poi non sono offese, ma semplici verità), andiamo a parlare in maniera più approfondita di questi giovanissimi polacchi, conosciuti fino all'anno scorso come Archeon, che la label tedesca AFM ha messo sotto contratto prima del tempo.
I nostri quattro simpatici ragazzini si dilettano in un classic power metal cantato con voce roca, che la stampa etichetta come death metal melodico...bene, sappiate che di death qui non ce n'è nemmeno l'ombra, anzi il tutto è formato da riffs classici che più classici non si può, a volte reminescenze thrashy ma a dominare è il solismo neoclassico malmsteeniano di Michal Kostrzynski (che si impegna anche al microfono con risultati mediocri) che onestamente è molto gradevole e ben realizzato ma che non c'incastra nulla con il genere di musica che i Made of Hate si prefissano di suonare.
Eppure ripetiamo...peccato, perchè tra riffs banalissimi ed arrangiamenti estremamente (leggi "troppo") scarni ed essenziali qualcosa di buono si intuisce ma certamente non in direzione metal estremo.
Addirittura dalla metà in poi della titletrack posta come opener sembra di assistere al "Trial By Fire" di Malmsteen, con gusto ed esecuzione decisamente sopra la norma. Adesso, o i Made of Hate decidono di spostare il loro target, prendendo un cantante alla Toni Kocmut (ex Sins of Omission e Wyvern) e dedicandosi al power/classic, oppure c'è da rivedere tutta l'alchimia ed il songwriting della band che, attualmente, è in grado di dire NULLA in un contesto estremo, dove nemmeno più la band "originale" di Alexi Laiho è più in grado di avere senso.
In ogni caso, cantante da cambiare ed idee da schiarire.
Un grosso in bocca al lupo e viva Yngwie forever!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?