Avevo dato ormai per dispersi i tedeschi
Seventh Avenue, invece a distanza di sei anni dal precedente album "Southgate" eccoli tornare con una formazione profondamente rinnovata, dato che del nucleo originario vede il solo Herbie Langhans, e un nuovo album in uscita per una label importante come la Massacre. I Seventh Avenue sono tuttora forti debitori dal metal classico tipico degli eighties, ma hanno rinnovato, vabbe' non troppo, la propria proposta musicale concedendo meno ai lenti (a mio parere vero punto debole dei precedenti lavori) ed a certe "stranezze" del passato (avete presente il rap accennato nella vecchia "Prince of Peace"?) accentuando maggiormente la componente heavy. In realtà nella scaletta trova comunque posto una ballad, tutto sommato ascoltabile sebbene "Touch of Your Love" non aggiunga nulla al genere. Scorrendo i vari titoli, ma non ho i testi sotto mano, mi sembra che non abbiano perso nemmeno la forte connotazione cristiana che aveva caratterizzato i precedenti album, come neppure la voglia di divertirsi nel reinterpretare brani al di fuori dal contesto metal (su "Tales Of Tales" toccò ad esempio a "Sailing", famoso hit di Rod Stewart), ed ecco che adesso è il turno di "Burning Heart" dei Survivor, una cover piuttosto vicina all'originale se non per il cantato più aggressivo di Herbie Langhans, dotato di un voce calda ed espressiva. Non che l'energia fosse mancata in passato al gruppo, eppure ho l'impressione che "Between The Worlds" viaggi su binari più robusti e con minori cadute di tono. Con brani come "One Life Ends" o "A Step Between The Worlds" i Seventh Avenue si spingono in territori che sono pertinenti a gruppi come i Gamma Ray o gli Iron Savior, uscendone a testa alta. Stessa conclusione per le scelte più retrò come quelle presenti su "Angels Eyes", ottimo brano tra Easy Listening ed Hard Rock.
"Between The Worlds" è sicuramente la miglior realizzazione di sempre del gruppo tedesco, eppure allo stesso tempo non riesce a portare una ventata d'aria fresca nella scena Power attuale. Merita comunque almeno un ascolto, e spero vivamente che i Seventh Avenue riescano a sfruttare questa seconda chance e dare così maggior continuità alla propria carriera.
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