Falconer - Falconer - Ultimate Edition -

Copertina 8

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2015
Durata:88 min.
Etichetta:Metal Blade Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. UPON THE GRAVE OF GUILT
  2. HERESY IN DISGUISE
  3. WINGS OF SERENITY
  4. A QUEST FOR THE CROWN
  5. MINDTRAVELLER
  6. ENTERING ETERNITY
  7. ROYAL GALLEY
  8. SUBSTITUTIONAL WORLD
  9. LORD OF THE BLACKSMITHS
  10. THE PAST STILL LIVES ON
  11. PER TYRSSONS DÖTTRAR I VÄNGE
  12. ROYAL GALLEY (ACOUSTIC VERSION 2015)
  13. WINGS OF SERENITY (ACOUSTIC VERSION 2015)
  14. MINDTRAVELLER (ACOUSTIC VERSION 2015)
  15. SUBSTITUTIONAL WORLD (DEMO 1999)
  16. LORD OF THE BLACKSMITHS (DEMO 1999)
  17. MINDTRAVELLER (DEMO 1999)
  18. ENTERING ETERNITY (DEMO 1999)

Line up

  • Mathias Blad: vocals
  • Stefan Weinerhall; guitars, bass
  • Karsten Larsson: drums
  • Jimmy Hedlund: guitars
  • Magnus Linhardt: bass

Voto medio utenti

Anche i Falconer cadono vittime dell'autocelebrazione, ma invece di ricorrere al solito Best Of - che magari arriverà ugualmente in un prossimo futuro - o a un Live Album - beh.. questo è ben più improbabile vista la penuria di concerti tenuti dalla formazione svedese - Stefan Weinerhall e la Metal Blade Records hanno optato per dare alle stampe una versione speciale del loro disco d'esordio.

"Falconer - Ultimate Edition - " viene, infatti, riproposto sotto forma di CD-Digibook con un bonus CD che si affianca a quello originale, le cui canzoni sono state sì rimasterizzate dal solito Andy LaRocque ma che non rappresentano chissà quale gran novità. Certo non quanto quelle che si vengono ora ad aggiungere, visto che sono stati addirittura recuperati tutti e quattro i brani che erano presenti sul loro primissimo demo uscito nel 1999, e possiamo così ascoltare come suonavano agli albori del gruppo alcuni dei pezzi poi finiti sul loro esordio, in alcuni ben lontani dalla loro forma definitiva, come nel caso delle ruvide "Substitutional World" e "Entering Eternity". A questi si vanno a sommare anche tre versioni in acustico registrate appositamente per l'occasione e che non possono che esaltare il lato più melodico e intimista della band.

"Falconer" è un album che ci colpì ed entusiasmò sin da subito e, per quanto sia trascorso un sacco di tempo dalla sua uscita, non abbiamo certo cambiato idea ora.

A seguire troverete, infatti, le recensioni datate 2001 sia del sottoscritto sia quella di Gianluca Grazioli, e se ne avrete voglia vi accompagneremo in questo salto nel passato.

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Fantastico! Questi Falconer sono una di quelle band che escono dal nulla e ti sorprendono con album di debutto che mai ti saresti immaginato! Oddio, certo non si tratta di illustri sconosciuti visto che i Falconer non sono altro che la prosecuzione dei Mithotyn in chiave power metal, dopo che il leader Stefan Weinerhall ha deciso di sciogliere il suo progetto di black melodico come egli stesso ci ha rivelato nell'intervista che leggerete a breve su queste pagine.
Dunque nuova band e nuova attitudine per Stefan che spogliando la sua musica di tutte le spigolosità estreme dei Mithotyn ottiene i Falconer, autori di un album di power metal molto personale, basato sull'atmosfera, il feeling dei brani e le loro irresistibili e facili melodie, più che sull'impatto e l'uso sfrenato di doppia cassa come l'ultima moda richiede. Quindi subito dall'opener "Upon the Grave of Guilt" potrete entrare nel mondo medievale dei Falconer, fatto di mid tempos maestosi ed anthemici e drammatici, con naturalmente un uso sfrenato di linee melodiche, sia da parte delle chitarre che del cantante Mathias Blad. Già, ancora non vi ho parlato del singer della band e qui viene la sorpresa più grande, in quanto non si tratta di un urlatore altissimo alla Michael Kiske! La voce di Mathias si attesta su tonalità medie, molto calde e personali, tanto che precedentemente ai Falconer si cimentava in musical come "Evita", e quindi riesce a conferire quella ventata di novità e di personalità in un genere in cui oggi è davvero difficile farsi notare. Così da buona la prestazione dei Falconer diviene assolutamente vincente, come dimostrato ampiamente dalla citata opener, la fantastica "Wings of Serenity" grazie ad un chorus davvero "eroico" da urlare a pieni polmoni, la medievaleggiante "A Quest for the Crown" e così via, visto che un'altra nota positiva di questo disco è la sua assoluta longevità dovuta all'assenza di cali di tensione o cadute di gusto. Tuttavia è proprio in conclusione che "Falconer" svetta con il trittico finale composto da una irresistibile "Lord of the Blacksmits", l'anthemica "The Past Still Lives On" e soprattutto la definitiva "Per Turssons Dottrar I Vange", motivetto secolare di folklore svedese, cantato in lingua madre da Mathias accompagnato da una dolce fanciulla, che si adatta a perfezione al songwriting del terzetto svedese, a testimonianza di quell'aura di mitico e storico che pervade la musica ancestrale e nobile dei Falconer.

Gianluca Grazioli - Voto: 8/10

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Ho sempre apprezzato molto i Mithotyn, band svedese dedita ad un Black Metal dai forti connotati epici e eroici, e sono questi gli aspetti predominanti nell'omonimo debutto dei Falconer.
I Falconer nascono proprio dalle ceneri dei Mithotyn, creati dal chitarrista Stefan Weinerhall e realizzano quello che sino a questo momento resta il miglior album dell'anno, un lavoro che si apre con "Upon the Grave of Guilt" e "Heresy in Disguise", due pezzi d'impatto, power a manetta, melodie prorompenti e dalla coinvolgente epicità. Impossibile scegliere il migliore tra i due, ma le cose non si semplificano neppure proseguendo con l'ascolto dei restanti pezzi. Una nota di merito spetta assolutamente a Mathias Blad, cantante con un background che sarà pure distante dall'Heavy Metal, ma che si dimostra una scelta azzeccatissima, un'ottima voce potente, alta e pulita. Mi è piaciuta soprattutto la sua interpretazione, talvolta sembra che narri cantando (ok... so di non essermi riuscito a spiegare!). Il leader Stefan Weinerhall, oltre ad un gran lavoro alle chitarre, ha inciso tutte le parti di basso, e a completare la formazione arriva Karsten Larsson, anche lui ex Mithotyn, che con il suo drumming preciso e mai monotono rappresenta un ulteriore punto di forza dell'album. Sigillano il tutto una produzione brillante ed una copertina all'altezza.
Dieci (più una bonus track) i pezzi presenti sull'album, uno più avvincente dell'altro, e meriterebbero tutti un'analisi approfondita, anzi direi che piuttosto meritano tutti di essere ascoltati. A proposito della bonus track, scopriamo che si tratta della reprise di un pezzo della tradizione Folk svedese, che musicalmente si integra perfettamente con gli altri brani, intitolata "Per Tyrssons Döttrar I Vänge" è cantata in svedese da Mathias, in questo frangente accompagnato da una melodiosa voce femminile. Se proprio dovessi indicare dei titoli, le mie preferite, oltre all'accoppiata posta in apertura, sarebbero "A Quest for the Crown" (in cui i Falconer sembrano l'incarnazione Metal di un bardo medioevale) e la più spedita "Royal Gallery".
Ma non ci sono dubbi, "Falconer" è un ascolto obbligatorio per chi si professa DEFENDER, quindi...

Sergio Rapetti - Voto: 8,5/10


Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 giu 2015 alle 17:23

Un album ottimo. Ma ancora oggi, seppur un pò ripetitivi e naturalmente privi ormai dell'elemento sorpresa per quel che riguarda la voce di Mathias, i Falconer rimangono un gruppo che sa far uscire cose molto interessanti...Unico momento negativo della loro carriera è stata la parentesi con l'altro cantante, con annesso il cambiamento di stile, che ha portato a due album pessimi dal mio punto di vista...

Inserito il 24 giu 2015 alle 10:51

Il break semi-recitato di Substitutional World è e rimarrà sempre qualcosa di inarrivabile.

Inserito il 24 giu 2015 alle 07:55

Capolavoro! Come il secondo.

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