Altra ristampa per la Metal Mind Productions, label polacca che si dedica soprattutto alle produzioni casalinghe. Stavolta è il turno degli Anal Stench, con questo “Red Revolution” del 2004.
Il dischetto in questione, sebbene musicalmente si attesti su un death metal valido e ben suonato, abbastanza catchy e groovy, deve la sua maggiore peculiarità al concept lirico, totalmente incentrato sul comunismo, ovviamente in chiave avversativa, soprattutto per lo stalinismo. Tuttavia ciò è solo il punto di partenza per attaccare tutti i totalitarismi, compreso quello della Chiesa (nel booklet si attacca tanto Hitler quanto Bush). Tuttavia bisogna chiedersi quale credibilità abbiano questi attacchi, se nella foto interna dello stesso booklet, uno dei membri fa il saluto romano...
Le canzoni sono disseminate di sample di discorsi politici, soprattutto di Stalin, e di riferimenti al comunismo, compreso l’artwork, molto bello e significativo.
Il disco inizia con un intro che non è altro che l’ex inno sovietico e si chiude con un outro che è la versione degli Anal Stench dell’internazionale socialista in chiave death metal.
In mezzo troviamo “Hammer & Sickle”, “Charnobyl Hydrogenic Bomb”, “Sputnik”, “Go Gagarin Go” e via dicendo, in un attacco globale a tutto il sistema sovietico/comunista.
Al di là del concept lirico, e delle idee espresse, condivisibili o meno, musicalmente il disco è valido e ricco di spunti. Death metal classico, ben suonato, ben prodotto e con un perfetto bilanciamento tra potenza, melodia e velocità, con canzoni dinamiche e varie.
Detto questo, mi piacerebbe sapere perché la band non pubblica nulla dal 2004, ovvero dall’uscita di questo “Red Revolution”. Forse il fantasma di Stalin li ha colti nel sonno...
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