Non è una novità che Roma abbia da sempre avuto una scena punk/hardcore di un certo spessore, sia da un punto di vista sociale che musicale, basti pensare a gruppi come i Bloody Riot o i Block of flats (chi di voi se li ricorda?). E proprio dalla Capitale arrivano gli Strength Approach, gruppo hardcore attivo dal lontano 1996 e arrivato con questo lavoro licenziato dalla GSR al secondo cd ufficiale. I gruppi di riferimento per i nostri sono senza dubbio quelli della scena newyorkese, quindi Sick of it all e Gorilla Biscuits su tutti, e non è un caso che abbiano aperto proprio il concerto di questi ultimi l’anno scorso a Roma.
Il loro hardcore, infatti, è veloce e violento, conciso e diretto, con la classica voce doppia e tutti gli stilemi del caso. Ben quindici i brani presenti nel cd, ma ciononostante il lavoro non arriva alla mezz’ora di musica, questo perché, se si eccettua l’ultimo brano, i pezzi quasi mai arrivano ai due minuti di durata. Questo fattore dona al disco una freschezza notevole e una facilità di ascolto che in un genere come l’hardcore è fondamentale. Se a tutto ciò aggiungete il fatto che i cinque romani ci sanno fare dannatamente capirete come “All the plans we made are going to fail” assuma una dimensione assolutamente internazionale. Non a caso la band è prossima a un tour europeo, e vi assicuro che ascoltandoli senza sapere di chi si tratti e avendo una conoscenza minima del genere non si fatica a collocarli tra Brooklin e il Bronx. E invece gli Strength Approach sono una concreta realtà nostrana, che in quanto a scena hardcore è sempre stata all’avanguardia e rispettata a livello mondiale. L’unica differenza sostanziale rispetto ad altre band di casa nostra è l’uso dell’inglese per i testi, ma questo forse proprio per il tipo di hardcore proposto.
Quando una band ha attitudine ed è calata anima e copro nel genere che suona tutto ciò si percepisce durante l’ascolto del disco, ed è esattamente quello che accade con il cd in questione. Per loro sarebbe stato facile salire sul carrozzone metalcore e vendere una manciata di copie in più, ma per fortuna i ragazzi rientrano in quella schiera di persone che hanno ancora dei valori e credono in ciò che suonano, quindi niente modernismi in questo album, solo fottutissimo hardcore old school, violento e veloce, ma che presenta qua e là qualche apertura leggermente melodica che non guasta mai.
Se proprio devo citare qualche brano segnalerei la opener “Anthem for a wasted generation”, le violentissime “Minus one” e “Forked tongue”, poi “Far from glory”, che sembra uscita da “Start today” dei Gorilla Biscuits, e “My guilty”, ma in generale è tutto l’album a farsi ascoltare con piacere. Se amate l’hardcore non potete lasciarvi sfuggire questo cd, passerete una mezz’ora scarsa a saltare per la stanza come forsennati.
Chi ha avuto l’occasione, come me, di assistere al concerto dei Gorilla Biscuits di cui parlavo in apertura ha avuto modo di apprezzare gli Strength Approach anche in sede live, quindi direi che a questo punto non c’è molto altro da aggiungere. Semplicemente un’altra ottima band del rooster di casa nostra… il Bel Paese colpisce ancora…
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