Direttamente dalla scena Westcoast il chitarrista svedese Daniel Andersson irrompe con un nuovo lavoro, "Days in L.A." ricco di suoni anni '70 e '80 tipici californiani in cui si riflettono stili diversi. Atmosfere che ricalcano anche le collaborazioni con grandi musicisti del calibro di Jason Scheff (Chicago), Jimmy Haslip (Yellowjackets), Jay Graydon e David Foster (Airplay). Il risultato di questo delicato e raffinato cd è rappresentato dal mix che il musicista è riuscito a miscelare proponendo un lavoro chiaramente made in USA e contraddistinto da contorni blues-soul pop rock.
L’opener "Glamorous Hollywood" e "Lift Me Up" rispecchia pienamente l’impronta data all’intero lavoro grazie a melodie accattivanti ben arrangiate ricche di atmosfere. "In My Mind" ritroviamo tutte le qualità di cui dispone Andersson e il brano in questione rappresenta sicuramente il momento clou di "Days In L.A." dove la versatilità la fà da padrone qualità apprezzabili anche nell’ascolto di "The Dealmaker" pezzo in chiave funky ben confezionato. Ottime le tematiche sviluppate nel brano "Easy Street Shuffle" dove l’apporto alle tastiere di Stefan Oulofsson producono momenti di gran classe come anche la radiofonica "Keep On Trying" in stile Toto in cui le sonorità sfociano nel tipico AOR -West Coast. "Tell Me" è indubbiamente il motivo più impegnativo dell’intero cd, buon cantato e melodie rock-blues ben congeniate. A sugellare l’ottimo lavoro del musicista svedese è la ballad "Everytime You Come Around" e la pop-rock "I Can’t Stand It Any Longer" due situazioni in cui la grande vena artistica primeggia con assoluto valore producendo un suono dai connotati deliziosi ricchi di romanticità e sensualità.
Un album complessivamente gradevole ricco di momenti di gran valore artistico e consigliato ai nostalgici di band come Pages e i già citati Airplay.
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