Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Videoradio
Distribuzione:Fonola

Tracklist

  1. WHISPER
  2. BLOODY BLADES
  3. BLACK BLOOD
  4. SHADOWS
  5. DEVIL'S WHORE
  6. RIVER OF HELL
  7. PRINCE OF DARKNESS
  8. HORDS OF DYING

Line up

  • Francesco Valente: vocals
  • Antonio Tavella: guitars
  • Andrea Iorfino: drums
  • Giuseppe Tatangelo: bass
  • Gabriele Gigliucci: keyboards

Voto medio utenti

I calabresi Shadow of Soul arrivano all'album di esordio dopo aver realizzato un paio di demo, l'ultimo dei quali quel "Mystic" in grado di attirare l'attenzione della Videoradio che ha dato loro fiducia. A mio parere però gli Shadow of Soul non sfruttano appieno l'occasione, forse arrivata troppo presto oppure per i tempi ristretti con cui hanno dovuto effettuare le registrazioni. Dove gli Shadow of Soul peccano è sopratutto nella resa del cantato, che non sempre da l'impressione di amalgamarsi con la musica. Non so quanto sia dovuto alla produzione o quanto al cantante del gruppo Francesco, che comunque mi sembra troppo spesso frenato ed in difficoltà. D'altra parte la musica del gruppo non è delle più semplici, un Heavy Metal piuttosto classico ma estremamente vario, con grande spazio a soluzioni teatrali, quasi da colonna sonora, grazie sopratutto alle iniziative del tastierista Gabriele Gigliucci. Gli otto brani che compongono "Whisper from a Shadow" non sono mai scontati o troppo semplici e gli Shadow of Soul mostrano evidenti sforzi di arricchirli e di variarli il più possibile, uscendo dai soliti cliché che fanno solo un timido capolino su "Black Blood". Però talvolta esagerano, come nel caso di "Shadows" un buon pezzo in cui affiorano un paio di passaggi che ne spezzano (a malo modo) la riuscita. Ne esce sicuramente meglio la bella "Devil's Whore", melodica e a tratti tenebrosa, con un bell'assolo di chitarra ad opera di Antonio Tavella ed ottimi passaggi strumentali, ma non così ben interpretata dal cantante. Toni tra il teatrale ed il dark all'inizio di "River of Hell", che poi acquista ritmo, ben scandito dal drummer Andrea Iorfino, senza però perdere quel feeling intimista che cresce nel break strumentale, anche grazie all'azzeccato inserimento di un pianoforte. Marcata la presenza della sezione ritmica su "Prince of Darkness", brano più serrato e dedicato a Chuck Schuldiner. Chiude l'album "Hords of Dying" che mantiene alti i ritmi (con passaggi strumentali talvolta al limite del black sinfonico) ma che comunque poi chiude l'album sulle note melodiche della tastiera. Gli Shadow of Soul sono sicuramente in possesso di belle intuizioni ed idee, eppure per ora non mi sembrano ancora finalizzate al meglio. Promossi, ma con riserva.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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