Sono sempre stato attratto dai gruppi che provengono da zone poco convenzionali, forse perché questo loro essere ai margini della scena che conta li fa essere decisamente più veri e sinceri, oltre che più tenaci, dovendo combattere certamente di più per arrivare in alto. Mi ha quindi subito incuriosito questo cd degli Slytract, band ungherese che la Noise Head Records ha scovato e messo sotto contratto quasi sulla fiducia, visto che i nostri hanno pubblicato solo due demo prima di questo full length. E il tutto a soli tre anni dalla loro formazione, il che non capita poi così spesso ai giorni nostri, con milioni di band che sbucano fuori come funghi e le case discografiche che non sanno più dove sbattere la testa…
Ascoltando il cd, comunque, devo ammettere che fin dalle prime note si capisce che la band merita davvero. Pur non avendo inventato nulla di nuovo con questo “Explanation: unknown” il gruppo riesce a convincere, grazie a nove canzoni che picchiano duro, sono dirette, spietate e non lasciano respiro all’ascoltatore. Il genere di riferimento è il death metal più moderno e sicuramente di estrazione europea, quindi molto vicino ai Vader, giusto per fare un nome noto a tutti… Blast beat molto presenti e batteria molto varia e veloce, riff assassini e taglienti, voce sempre in bilico tra il growl e uno screaming non troppo esagerato, questi gli elementi che troverete nell’album… La loro scheda di presentazione parla anche di thrash, ma a essere sinceri non ne vedo traccia, se non per qualche ritmica di batteria e qualche leggera apertura al death/thrash svedese di ultima generazione, peraltro molto blanda e affatto predominante rispetto allo stile generale del cd. Piuttosto fa capolino di tanto in tanto qualche influenza hardcore che rende il tutto ancora più diretto e violento…
L’album parte subito in quarta con “Antidote”, brano molto veloce che fa da apripista a “I.O.N.”, altra killer song che inizia in sordina per poi esplodere in tutta la sua violenza. Non accenna a placarsi l’ira degli Slytract e ci pensa “Answer” a tartassarci ancora il cervello, con il bravissimo Tamas dietro le pelli che spinge come un dannato sull’acceleratore. Ma più che continuare con il track by track vi consiglierei di ascoltare il cd tutto d’un fiato, perché nonostante i brani siano comunque molto dinamici e alternino sfuriate velocissime a parti più lente, in generale non lasciano il tempo di pensare e travolgono tutto e tutti.
Qualcuno potrà obiettare che altre band più affermate questo lo fanno da anni, ma vi assicuro che gli Slytract meritano una chance, perché il cd suona comunque fresco e convincente, grazie anche ad una produzione cristallina che si adatta alla perfezione alla proposta del combo ungherese. Se amate il death europeo di seconda generazione non potete lasciarvi sfuggire questo “Explanation: unknown”, e in generale se siete amanti delle sonorità estreme avrete di che sfamarvi…
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