Dio santo...queste sono le uscite ed i gruppi che fanno male al metal, riducendolo a mero fenomeno commerciale sempre più simile al puro battage pubblicitario su cui campano migliaia di bands usa e getta stile
MTV, che durano un'estate o una stagione quando va bene, in cui sei martellato a raffica, e poi nessuno se ne ricorda più, abbandonati nell'oblio dalla nuova "
new sensation", sempre più vuota e plasticosa.
Simboli di questo business, che purtroppo sta invadendo anche quello che sembrava un mondo inattaccabile da queste logiche, sono gli scandinavi
Sonic Syndicate, che possono essere paragonati ai
Dari (sì, quelli di "Vale quanto vale" o qualcosa del genere che c'ha rovinato le ferie 2008) del metal: il look più o meno è quello, la profondità dei brani è la medesima, la longevità anche.
Probabilmente il modo di tenere in mano gli stumenti sarà perlomeno decente, dato che in Svezia alla gente si insegna davvero a suonare fin dalle scuole elementari, ma per quanto riguarda ispirazione e songwriting sembra davvero tutto assorbito da Amici di
Maria De Filippi e compagnia brutta.
Canzoni che di metal hanno solo la scorza, basta un ritornellino scemo fischiettato a mente, uno qualsiasi rubato dai
Backstreet Boys ("
My Escape" e "
Contradiction" in questo sono davvero imbarazzanti anche per chi ascolta) o dai
Blue, tanto poi l'ottima produzione renderà il tutto così plasticosamente metal, e con due berci messi bene addirittura si riesce ad infilare il disco nel filone deathcore (mado, che bestemmia), naturalmente fino all'esplosione del ritornello che farebbe la sua porca figura in telefilm come
Dawson's Creek o
The O.C., che tanto non se ne accorgerebbe nessuno, anzi il pubblico gradirebbe.
Insomma, un disco ancora più commerciale, nell'accezione più bieca e spregevole del termine, del precedente, in cui la musica è un pretesto per la moda e non una valenza artistica. Si vede che bands del genere vengono fuori da band contest, come quello organizzato dalla Nuclear Blast, che come detto prima assomigliano sempre più a trasmissioni immonde come quelle condotte dalla Ventura e che magari si spacciano per cultura.
I capi della
Nuclear Blast stavolta potevano risparmiarsi il voice-over sui vari brani, un disco del genere un metallaro, che si spera sappia ancora distinguere tra musica e pubblicità, non lo vuole nemmeno scaricato...