Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:48 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. I.L.H.
  2. BLOOD OF KNIVES
  3. I GOT THE RIGHT
  4. DEATH & GLORY
  5. PLAGUE OF LIES
  6. GOD OF DYING
  7. MAY THE GODS BE WITH YOU
  8. CONSTANTINES SWORD
  9. WE WILL KILL
  10. MATADOR
  11. IMMORTAL SON

Line up

  • Ross "The Boss" Friedman: guitars
  • Patrick Fuchs: vocals
  • Carsten Kettering: bass
  • Matthias Mayer: drums

Voto medio utenti

Volete il nuovo disco dei Manowar? Ok, comprate pure questo “New metal leader” di Ross The Boss… sì, lo so, molti di voi ora staranno pensando che sono un blasfemo… beh, prima di dirlo ascoltate il cd e poi ne riparliamo. Non ho mai nutrito simpatia per la band dai mutandoni di peluche, quindi non parlo da nostalgico che esalta il lavoro dell’ex di lusso. Semplicemente questo di Ross è un cd di ‘vero metal’, come piace dire al buon vecchio Joey De Maio, a differenza di quello che la band madre fa ormai da diverso tempo, e cioè mettere su album senza più il mordente di una volta… Ross già dal titolo vuole essere più che esplicito, e l’epica copertina non fa altro che rafforzare le sue intenzioni: è tornato in pista e vuole riprendersi quel posto che gli è stato sottratto dai suoi ex compagni di merenda… Metal classico, si diceva, arricchito da richiami più o meno evidenti al power metal europeo più diretto, non quello becero e scanzonato. Questo non deve far storcere il muso ai fans del chitarrista, in quanto si tratta comunque di influenze, non di sonorità predominanti, e questo ha giovato al disco, donandogli quella freschezza in più che non guasta mai. Ed è proprio questa la carta vincente del cd, la freschezza del suono e del songwriting. Il disco non suona ‘forzato’, non ci sono parti che annoiano né che riempiono, ogni canzone ha un suo perché, da quella più veloce e diretta a quella più epica (elemento che ovviamente non poteva mancare in un disco del genere). Ross ha cercato di mediare tra tutte le componenti che da sempre fanno parte del suo DNA, quindi, come si diceva, tra le parti più spiccatamente metal e quella vena epica (“Immortal son”) che richiama a vecchi brani dei Manowar come “Battle hymn”. Ciò significa che dalla prima all’ultima nota suonata dal chitarrista, sia in fase ritmica che solista, il suo stile particolare è immediatamente riconoscibile… il che non può far altro che tranquillizzare i suoi vecchi fans, quelli che ancora lo considerano il vero e unico chitarrista degno di poter ricoprire questo ruolo nei Manowar. Ma, al tempo stesso, c’è la possibilità che anche i più giovani possano apprezzare “New metal leader”, senza lasciarsi influenzare da discorsi di carattere nostalgico, ma lasciandosi solo andare sulle note di ottimi brani quali “Death and glory”, “Matador” o “Blood of knives”. E i suoi compagni di avventura? Carsten Kettering e Matthias Mayer, rispettivamente basso e batteria, svolgono in maniera più che dignitosa il loro lavoro, fornendo al vecchio Ross una solida sezione ritmica sulla quale lanciare i suoi riconoscibilissimi assoli. Patrick Fuchs, invece, alterna momenti in cui non ha nulla da invidiare a suoi colleghi ben più famosi, a momenti in cui non sembra del tutto a suo agio rispetto alle melodie che sta cantando. I più intransigenti di voi sicuramente lo bocceranno a favore di Eric Adams, però c’è da dire che nel complesso ha svolto comunque un lavoro più che buono. In definitiva “New metal leader” è un ottimo disco di sano e incontaminato heavy metal, che farà sicuramente la gioia dei vecchi defenders, ma che al tempo stesso non mancherà di stupire sia i ragazzi più giovani che i meno avvezzi a queste sonorità. D’altra parte quando la classe c’è non ci si può aspettare il contrario…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 set 2008 alle 09:34

Alla fine una figata di disco! Nonostante qualche calo di tensione qua e là, questo disco fa bene capire chi erano i manowar d'epoca e soprattutto cosa manca a quelli di oggi!

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.