Presto Ballet - The Lost Art Of Time Travel

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:60 min.
Etichetta:ProgRock Records

Tracklist

  1. THE MIND MACHINE
  2. THIEVES
  3. YOU ARE ALIVE
  4. ONE TRAGEDY AT A TIME
  5. I AM NOT BLIND
  6. EASY TOMORROW
  7. HAZE

Line up

  • Scott Albright: vocals
  • Kurdt Vanderhoof: guitar
  • Brian Cokeley: guitar
  • Brian Lake: bass
  • Jeff Wade: drums

Voto medio utenti

Questa è quella che io chiamo una bella sorpresa, e mi sto riferendo al secondo disco dei Presto Ballet, ossia la valvola di sfogo del chitarrista Kurdt Vanderhoof, per chi non lo sa milita anche nei Metal Church, ora ditemi se è poco questo. Ma adesso una cosa va chiarita; con i Presto Ballet non ci sono sferzate Heavy Metal, e neanche virtuosismi di chitarra alla Malmsteen, in questo album intitolato The Lost Art Of Time Travel si suona, si produce, si crea... solo del puro, genuino e raffinato Progressive Rock di alto livello, e ispirato direttamente alla gloriosa scuola degli anni 70. I maestri potranno essere sempre loro: Yes, Genesis, Gentle Giant e tanti altri ma in questi Presto Ballet rivivono sensazioni veramente di altri tempi. Le canzoni sono sette e quasi tutte ovviamente molto lunghe, ma anche ricche di dettagli e sfumature, come nella suite centrale One Tragedy At A Time, forse la migliore del lotto. Un brano in cui la band da il meglio di se soprattutto nelle parti di tastiera e piano, per non parlare dei "soliti" hammond e compagnia bella. Pur essendo un genere spesso difficile da digerire in questo caso i Presto Ballet hanno avuto l'accortezza di non esagerare su certi virtuosismi tipici del Prog Rock, più che altro si sono "adagiati" su un livello che comunque sia fa ben intuire quelle che sono le loro reali capacità strumentali. Dolci, melodici, raffinati... in qualche caso robusti la loro musica viaggia (e fa viaggiare) che è un piacere veramente. Si comincia alla grande con The Mind Machine per poi proseguire con Thieves ma subito si intravedono ampi margini di miglioramento. Come da tradizione i brani sono eclettici e con continui cambi di tempo e stile ma il tutto viene mostrato con una certa compattezza di fondo che rende la musica dei Presto Ballet fresca e originale. In un'ora di musica si viene investiti letteralmente da una miriade di colori e sfumature, dall'Hard Rock alle venature Pop di una canzone come You're Alive, che infatti dura solo quattro minuti. A qualcuno potranno suonare retrò, ad altri magari lasceranno di stucco, ma sono sicuro che quelli che amano il Progressive Rock per come è stato conosciuto (quindi astenersi irriducibili dei Dream Theater) non potranno che amare questo album.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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