Era il 1978, esattamente trent’anni fa, quando in quel di Londra quattro ragazzacce decidevano di mettere su una band rock ‘n’ roll. Chissà se qualcuna di loro allora l’avrebbe mai pensato che sarebbero arrivate a festeggiare un compleanno così importante per una rock band… Da quel giorno di acqua sotto i ponti ne è passata moltissima, tra album pubblicati (una decina, più qualche live), concerti in giro per il mondo, collaborazioni importanti (storica e strafamosa quella con i compari Motorhead), cambi di line-up e, purtroppo, anche un lutto, quello di Kelly Johnson, chitarrista e membro fondatore del gruppo, morta il 15 Luglio dello scorso anno per un brutto cancro.
Tutto questo preambolo era necessario per far capire quanta attesa e quanta curiosità ha accompagnato questo nuovo album in studio delle
Girlschool. E direi che Kim e le altre non hanno affatto deluso le aspettative, consegnandoci un gran bel disco, davvero… Sarà perché hanno sentito particolarmente la ricorrenza, sarà perché “Legacy” è il primo album dalla scomparsa di Kelly, fatto sta che il songwriting appare quanto mai fresco ed ispirato.
Se a questo aggiungiamo una lista di ospiti con i fiocchi, capirete che le premesse per un ottimo disco ci sono davvero tutte. Già, perché le nostre ormai attempate signore hanno chiamato in studio alcuni dei nomi che hanno contribuito alla nascita e alla crescita dell’hard rock, e non si sono accontentate di qualche comparsata, hanno preteso tutti pezzi da novanta. Ecco così che se su “I spy” appare la coppia Iommi/Dio, su “Don’t talk to me” possiamo ascoltare quel vecchio volpone di Lemmy. È poi la volta di Fast Eddie Clark suonare su una riuscitissima cover di “Metropolis”, proprio dei Motorhead, mentre il suo successore Phil Campbell regala un bel solo in “Whole new world”. Anche i Twisted Sister omaggiano le donzelle, con le due asce J.J. French e Eddie Ojeda, rispettivamente su “Spend spend spend” e “Don’t mess around”. Chiude il tutto Mr. Neil Murray, che col suo basso ha marchiato a fuoco decine di capolavori dell’hard rock. In questo caso lascia il suo segno, anche lui come Phil, su “Whole new world”.
Chiusa questa inevitabile parentesi legata agli ospiti, non posso non aggiungere una cosa: “Legacy” non si ferma certo a questo. Le nostre quattro bad girls ci mettono assolutamente le loro zampine, confezionando una manciata di brani davvero niente male. Come ho già accennato prima il disco scorre via spensierato e ci fa tornare indietro di molti anni, quando il rock ancora veniva concepito e suonato in una certa maniera, senza troppe pippe mentali, soltanto alzando il volume degli ampli e picchiando forte sulla batteria.
È proprio questo che hanno fatto le Girlschool, regalandoci refrain e coretti come non se ne sentivano da tempo. “Legacy” diverte, provoca, fa scatenare. Ci voleva assolutamente un disco del genere, capace di farci passare un’oretta scarsa in spensieratezza. Chitarroni, voci sguaiate, ottimi assoli ad opera di Jackie Chambers, più che degna sostituta della carismatica Kelly, ottima produzione… insomma, un ritorno davvero coi fiocchi.
Se volete che segnali qualche brano vi nomino senza ombra di dubbio la opener “Everythings the same” (splendido il ritornello), la granitica “From the other side”, la ruffiana “Spend spend spend” e la robusta “Don’t talk to me”. Ma comunque è tutto l’album a convincere dannatamente… Se ve lo lasciate sfuggire non avete capito granché di rock ‘n’ roll…