Con una copertina del genere vi aspettavate forse qualcosa di diverso da un grindcore scevro da ogni compromesso e ripulito di qualsiasi velleità melodica? Ovviamente no, ma nel caso covaste ancora qualche perplessità ve lo dico in maniera chiara e decisa: i
Maruta fanno grindcore. Ma non un grindcore in stile Napalm Death o Repulsion; la band floridiana infatti fa parte di quella schiera di gruppi che si propongono di dare un taglio più attuale e moderno a quella che è la musica libera da ogni compromesso per antonomasia. E qual è la tendenza attuale nell'ambito? Esatto, il tanto amato/odiato deathcore! In mezzora di durata di "In Narcosis" i Maruta non fanno altro che mescolare la furia primigenia del grindcore con soluzioni più cadenzate derivate dall'hardcore/metalcore di nuova generazione, sottolineando il tutto con un vocalismo esasperato a metà strada tra growl molto istintuale e scream lancinanti. Tutto perfettamente nella norma quindi, un disco che ricalca alla perfezione gli stilemi del genere e che presenta tutti gli ingredienti per sollazzare i palati che abitualmente fagocitano deathcore a più non posso. Ciò non toglie che comunque "In Narcosis" si riveli un prodotto mediocre, non spiccando per nulla in particolare dal marasma di album della stessa fattura che ormai ci viene propinato sempre più abbondantemente. Alla sensibilità dell'acquirente quindi sindacare sull'acquisto del disco dei Maruta: facilmente se amate questo sound troverete soddisfazione nell'ascoltare questo disco, che però inevitabilmente è segnato ad avere una longevità assai limitata; se invece siete allergici al deathcore in qualsiasi salsa, evitate pure l'acquisto e dirigetevi su altri lidi.
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