Sbagliato. Non sono spagnoli, non si accodano al Power Metal e sopratutto non sono affatto male. Gli argentini Rata Blanca sono un'istituzione per la scena metal locale, formati e tenuti in vita dal chitarrista Walter Giardino, attivi sin dal 1985 e giunti al debutto nel 1988 con l'album "Rata Blanca". Negli anni che sono seguiti, travagliati da varie defezioni ed anche da un temporaneo scioglimento, hanno replicato con altre nove uscite, l'ultima delle quali è appunto "El Camino del Fuego". Questo album è uscito in realtà già lo scorso anno ma solo adesso la Underground Symphony si è presa l'incarico di distribuirlo anche dalle nostre parti, aggiungendo, già che c'era, come bonus track la versione acustica di "Majer Amante", un vecchio cavallo di battaglia del gruppo. Su "El Camino del Fuego" ci si trova immersi nell'Hard Rock come lo hanno insegnato ad esempio i Deep Purple, band richiamata spesso dai Rata Blanca. L'opener "El Amo del Camino" è un pezzo alla "Speed King", ma anche "Abeja Reina" e "Lluvia Púrpura" riecheggiano lo storico gruppo inglese. Un'altra band fondamentale che viene "omaggiata" è quella dei Rainbow, con "Caballo Salvaje" e "Sinfonía Fantástica", quest'ultima fortemente Malmsteeniana ed in assoluto il miglior brano del disco. Già che siamo in vena di "grandi" citazioni, l'ascolto di "Señora Furia" tira in ballo anche i Led Zeppellin. Nomi importanti che quindi sottolineano l'amore di Walter Giardino e soci per la vecchia guardia, e questo li spinge a comporre brani melodici ("Volviendo a Casa") ma sempre "calienti". A questi risultati contribuisce sicuramente molto la prestazione di Adrián Bariliari, un cantante in grado di fare la differenza. Le chitarre fluenti ed atmosferiche su cui si regge "Cuando la Luz Oscurece", ballad intimista ma allo stesso tempo atipica (sarà per questo che mi piace?) mi spingono lontano, così di fronte alla sentita prestazione di Giardino non riesco a non pensare alla slide di Mark Knopfler, storico chitarrista dei Dire Straits. Il brano meno interessante è invece quella "En Nombre de Dios?", doppia cassa ed accostabile al più trito Power Metal. Un album lontano dai trend, e proprio per questo appetibile ed in grado di lasciarsi ascoltare con piacere. Non capita poi così spesso.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?